Quote di depurazione in bolletta, i dubbi del sindaco di Casarza Ligure
«Qualora non venissero forniti dati che certifichino la corretta depurazione chiederemo che i nostri concittadini non soltanto non paghino più in bolletta la relativa quota, ma anche che venga rimborsato quanto versato negli anni precedenti»

Il sindaco di Casarza Ligure, Giovanni Stagnaro, con un video pubblicato su Facebook ha reso noto che la sua Amministrazione sta avviando le procedure per verificare se i cittadini residenti nel Comune debbano o meno versare la quota di depurazione contenuta nella bolletta dell’acqua.
Stagnaro, i dubbi sulle quote di depurazione in bolletta
«Già diverse sentenze della Corte di Cassazione - dichiara Stagnaro - hanno stabilito che il pagamento in bolletta del canone per il servizio idrico integrato è dovuto soltanto in presenza di un corrispettivo, effettivo ed efficace servizio di depurazione. Sulla base di tali sentenze, sono già molti i cittadini che in tante parti d’Italia hanno chiesto ed ottenuto la sospensione del pagamento del canone ed il rimborso di quanto versato».
«Nel caso di Casarza Ligure – prosegue il sindaco - l’impianto in cui confluiscono i liquami, il cosiddetto ‘rotostaccio’ di Riva Trigoso, è stato dichiarato, da un parere della Commissione europea, ‘privo del trattamento appropriato di depurazione di acque reflue’. Per questo chiedo agli Enti competenti, in particolare all’Autorità d’Ambito, un pronunciamento finalizzato a chiarire la situazione».
«Qualora non venissero forniti dati che certifichino la corretta depurazione - conclude il sindaco di Casarza Ligure - chiederemo che i nostri concittadini non soltanto non paghino più in bolletta la relativa quota fino a quando non verrà realizzato il nuovo impianto di depurazione della Val Petronio, ma anche che venga rimborsato quanto versato negli anni precedenti».