I racconti di Bitossi a Calvari: “Quei due successi al Trofeo Laigueglia”

I racconti di Bitossi a Calvari: “Quei due successi al Trofeo Laigueglia”
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Sono partito nella discesa del Capo Mele, ho preso 100 metri e non mi hanno più raggiunto”.  Franco Bitossi è un fiume in piena, brillante, lucido, puntuale nei ricordi. Osserva la foto inviata da Roberto Schiavon mentre siamo a tavola e sorride. Eppure l'episodio risale a oltre cinquant'anni fa. Il racconto avviene in occasione della presentazione della squadra del Team Service Lam a Calvari giovedì 22 febbraio, al ristorante INOsteria.

La vittoria a Laigueglia nel 1967

Avevo fatto un buon inverno sciando sul Monte Amiata – incalza “Cuore matto” - eravamo giunti con la Filotex in ritiro nel ponente ligure, ma alla partenza del Laigueglia avevo percorso non più di 1500 chilometri”.

Altri corridori erano decisamente più preparati in quanto avevano già disputato le prime corse sulla Costa Azzurra. Siamo nel 1967, Bitossi è ormai un corridore affermato, se non fosse per quel “cuore matto” che ogni tanto lo costringe a fermarsi il suo palmares sarebbe ben più corposo. Il sodalizio con il ds Waldemaro Bartolozzi è consolidato da tempo, entrambi toscani, si intendono con un colpo d'occhio.

L'arrivo in volata sarebbe stato un terno al lotto – continua Bitossi – ho pensato di giocare d'anticipo e sono arrivato da solo a braccia alzate”. A pochi secondi Luciano Armani regolerà Jan Janssen e tutto il gruppo allo sprint. La vittoria di Laigueglia sarà il preludio di una stagione entusiasmante, Tirreno-Adriatico, prima tappa e classifica finale, ma soprattutto la ciliegina sulla torta con la vittoria al Giro di Lombardia, lascerà alle spalle un certo Felice Gimondi e Raymond Poulidor.

Il secondo successo dieci anni dopo

Il secondo successo arriva ben dieci anni dopo. Un Bitossi crepuscolare, siamo alla fine della carriera, ma l'uomo è ancora forte e determinato. Corre per la Zonca – Santini squadra diretta da Ettore Milano. Una buon inizio di stagione, sarebbe il modo migliore per dimostrare a Milano che ha fatto la scelta giusta. Questa volta, a differenza di dieci anni prima, ha già corso e vinto due gare, a Porcari, nella sua Toscana, e al Giro del Mediterraneo. Il suo nome è tra quelli dei favoriti. “Arriviamo in volata, De Vlaeminck è chiuso – conclude Bitossi - c'è una caduta, si aggrappa ai pantaloncini e mi tira indietro, nonostante questo riesco a fare secondo”. A rimettere le cose apposto ci penserà la giuria, la vittoria viene assegnata a Bitossi.

Le foto di Schiavon continuano ad essere preziose, rivede le immagini, la caduta, Roger che taglia il traguardo. Tra il primo, troffie avvantaggiate con patate e fagiolini, e il secondo, c'è anche il tempo per dare un'occhiata alle due piastrelle del muretto dei ciclisti che portano la sua firma. “Laigueglia, quanti bei ricordi...".

 

Il video:

 

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