Racconti in tempo di peste, oggi a mezzogiorno appuntamento con Solenghi
È stato lui il primo cantore delle novelle di Giovanni Boccaccio con la regia da Sergio Maifredi e oggi ne racconta on line una delle più famose e amate, Chichibio e la gru.

Ottavo giorno di Racconti in tempo di peste. Oggi a mezzogiorno l’appuntamento è con un artista d’eccezione, Tullio Solenghi, che da molti anni per Teatro Pubblico Ligure ha portato in giro in tutta Italia lo spettacolo Decameron un racconto italiano in tempo di peste.
Come seguirlo
È stato lui il primo cantore delle novelle di Giovanni Boccaccio con la regia da Sergio Maifredi e oggi ne racconta on line una delle più famose e amate, Chichibio e la gru. Oggi possiamo davvero immaginare di essere insieme ai dieci giovani descritti da Boccaccio, che si sono riuniti in una villa di campagna nella Firenze del Trecento, non tanto per sfuggire la peste ma per ricostruire quei rapporti sociali che il contagio stava disgregando. Lo hanno fatto raccontando storie e ascoltando musica, come noi. Per seguirlo collegarsi a:
https://www.facebook.com/raccontiintempodipeste/
www.teatropubblicoligure/raccontintempodipeste
https://www.corradodelia.it/raccontintempodipeste
Tullio Solenghi è interprete di altri progetti di Teatro Pubblico Ligure, sempre ideati e diretti da Maifredi, come Odissea un racconto mediterraneo – Odisseo e Penelope – Canto XIX, Iliade un racconto mediterraneo – Il duello per Elena – Libro III, Una serata pazzesca dedicato a Paolo Villaggio e La risata nobile. La letteratura comica da Aristofane a Flaiano, da Marziale ad Achille Campanile, che proprio in questo mese di marzo sarebbe andato in scena in prima nazionale al Teatro Nazionale di Genova, dopo il successo dell’anteprima a Soriteatro.
Il progetto web di teatro
Ogni intervento di Racconti in tempo di peste è stato ideato e realizzato appositamente per questo progetto, con la direzione artistica di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia. La stagione web di Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia, ideata da Sergio Maifredi, Corrado d’Elia e Lucia Lombardo, è partita l’8 marzo, giorno dell’invito del ministro Dario Franceschini a fare cultura su web e social. Come nel Decameron l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, in cui sono l’arte, la letteratura, la poesia a ricreare la vita, a sconfiggere la paura e in definitiva la peste stessa, così vogliamo oggi un luogo virtuale accessibile a tutti. Con questo spirito è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento ogni giorno, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie.
Giorno 1 – 9 marzo 2020: Gabriella Greison legge Rotola i dadi di Charles Bukowski
Giorno 2 – 10 marzo 2020: Giuseppe Cederna legge Racconti in forma di poesia di Raymond Carver
Fuori collana: Nove marzo Duemilaventi di Mariangela Gualtieri detta da Giuseppe Cederna
Giorno 3 – 11 marzo 2020: Paolo Graziosi dice Io vulesse truvà pace di Eduardo De Filippo
Giorno 4 – 12 marzo 2020: Michele Sganga esegue al pianoforte la sua composizione inedita Oscillazione gravitazionale
Giorno 5 – 13 marzo 2020: Maddalena Crippa legge Chandra Livia Candiani da Il silenzio è cosa viva (Einaudi)
GIORNO 6 – 14 marzo 2020: Giovanni Falzone, trombettista jazz, esegue il suo pezzo Laila – La conta degli assenti
GIORNO 7 – 15 marzo 2020: Mario Incudine dice Barbablu di Costanza DiQuattro
In questi giorni di emergenza che hanno sconvolto la nostra vita quotidiana, Sergio Maifredi, Corrado d’Elia e Lucia Lombardo hanno ideato Racconti in tempo di peste, un progetto prodotto da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia. Si tratta di una vera e propria stagione web da seguire collegandosi a https://www.facebook.com/raccontiintempodipeste/ oppure www.teatropubblicoligure/raccontintempodipeste oppure https://corradodelia.it/raccontintempodipeste per fruire di inedite proposte culturali, realizzate appositamente per questa iniziativa, che siano un dono per il presente ed un viatico per il futuro. Si va in scena ogni giorno da mezzogiorno in punto con una storia, un racconto, una poesia dedicati a tutti noi. Questo è l’appuntamento sul web, nel luogo contemporaneo dell’incontro, del pensiero e dell’emozione.
I Racconti proseguono per cento giorni
I “Racconti in tempo di peste” sono iniziati l’8 marzo, giorno dell’invito del ministro Dario Franceschini a fare cultura su web e social, e proseguono per cento giorni con un racconto al giorno per comporre un affresco del pensiero. Tra gli artisti e gli intellettuali che hanno aderito al progetto figurano Paolo Graziosi, Maddalena Crippa, Tullio Solenghi, Ermanno Bencivenga Piergiorgio Odifreddi, Gabriella Greison, Giuseppe Cederna, Elisabetta Arosio, Michele Sganga, Luigi Marinelli, Massimo Minella. “Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività - spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia - ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”.
In questo momento di Teatri chiusi, di attività culturali costrette alla sospensione, di spettacoli annullati o rimandati a data da destinarsi, Teatro Pubblico Ligure e la Compagnia Corrado d’Elia ribadiscono con questo progetto il ruolo fondamentale di Arte e Cultura come mezzo di reazione al presente e di costruzione del futuro.
“Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi - è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale.