Ragazzini orinano su una fioriera; fotografati, per difendersi accusano il passante: «È un pedofilo»

Il pericoloso equivoco chiarito all'arrivo della polizia, allertata proprio dal coscienzioso cittadino che intendeva segnalare il comportamento incivile dei tre adolescenti

Ragazzini orinano su una fioriera; fotografati, per difendersi accusano il passante: «È un pedofilo»
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Sorpresi a fare pipì in pubblico accusano il passante che li riprende di essere un pedofilo: l'intervento della polizia chiarisce il pericoloso equivoco prima che le cose possano degenerare.

L'equivoco a Chiavari nella notte della Vigilia

L'episodio, avvenuto la sera della vigilia di Natale a Chiavari in via Bighetti e reso noto dal Secolo XIX è sicuramente grottesco e, in quanto terminato con un "lieto fine", sicuramente divertente: ma dà anche da riflettere.

I tre adolescenti, alticci, sono stati sorpresi da un passante ad orinare in una fioriera della via chiavarese poco lontano dalla chiesa di San Giovanni Battista, dove di lì a poco si sarebbe tenuta la messa di Natale. Questi li ha ripresi: verbalmente, e soprattutto ha scattato loro una foto, per poi chiamare la polizia municipale e segnalare l'accaduto alle autorità. Ma ecco che uno dei tre si inventa una pericolosa scusa per cercare di passarla liscia: «Un uomo ci ha fotografato mentre facevamo pipì, è un pedofilo», riferisce il ragazzino al padre, seduto in un ristorante lì vicino. Naturalmente, il padre del giovane accorre per difendere i ragazzi dal presunto molestatore, ma per fortuna nel frattempo arriva anche la pattuglia della polizia, che permette di chiarire il pericoloso equivoco prima che le cose possano degenerare.

Infatti tutto si chiude, e tutto sommato bene così, con una tirata d'orecchi per i tre ragazzi, a cui non viene neppure contestato - come in casi simili può accadere - il reato di atti osceni in luogo pubblico, né comminate sanzioni. Ma la facilità con la quale per difendersi si sia pensato di additare con tale leggerezza una persona come presunto pedofilo è inquietante: testimonianza di come lo scare collettivo - pur ben comprensibile - nei confronti della figura del pedofilo sia entrato in modo così pervasivo nella percezione comune, e di quanto occorra fare attenzione - e rivolgersi sempre al filtro delle autorità - prima di reagire individualmente a qualsiasi sospetto. Prima che a farne le spese possa essere una persona non solo innocente, ma addirittura, come in questo caso, coscienziosa.

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