Ragazzo muore in mare a Punta Chiappa, la famiglia accusa il gruppo Scout
Il ragazzo soffriva di una forma di epilessia di cui i suoi accompagnatori non avrebbero tenuto conto

Manuel Perez aveva da poco compiuto 18 anni: era stato ritrovato sul fondale davanti a Punta Chiappa lo scorso 13 agosto, dopo che gli amici del gruppo Scout con cui stava nuotando non lo avevano visto tornare a riva e avevano allertato i soccorsi. I risultati dell'autopsia hanno confermato che la causa della morte del giovane è stato l'annegamento, e ora la famiglia se la prende con i responsabili del gruppo che non avrebbero vigilato sul ragazzo pur conoscendone i problemi di salute.
Rara forma di epilessia
«Manuel è morto perché chi vigilava di lui non ha tenuto conto dei suoi limiti, delle sue fragilità» dichiara la madre, straziata dal dolore, al Corriere della Sera: Manuel soffriva infatti di una forma di epilessia che gli provocava brevi periodi di assenza, di blocco e, nei casi più gravi, veri e propri svenimenti. La famiglia afferma che Manuel soffriva di episodi simili specie nuotando in acque profonde, al punto che poteva nuotare dove non toccava solo vicino a un familiare e indossando il giubbotto salvagente.
Ora la famiglia deciderà se sporgere querela contro il gruppo Scout di Vimercate con cui Manuel si trovava in gita, la prima dopo il lockdown, dal 9 agosto: giorni spensierati e felici, conclusi con la più immane delle tragedie. «Ci trattiene dallo sporgere denuncia - conclude la madre - solo il rispetto per Manuel, che non se la sarebbe mai presa con i suoi amici Scout. Vorrei però che il dramma di Manuel insegnasse a tutti il rispetto delle fragilità altrui».