Rapallo, il flop del red carpet permanente
Idea naufragata per la scarsa adesione dei ristoratori, ma l’imputato è Autostrade

Il Red carpet permanente è naufragato ancora prima di salpare. Prima l’avanti tutta, ancora in pieno lockdown, con l’amministrazione decisa a pedonalizzare il lungomare, chiudendolo al transito veicolare tutte le sere, dal primo di luglio al 31 di agosto.
Viabilità
Le ragioni? Agevolare le attività di bar e ristorazione della passeggiata, fornendo loro - gratuitamente - una maggior superficie su cui collocare sedie e tavolini, per compensare le paure dei clienti a pasteggiare in spazi chiusi e per garantire al contempo quel distanziamento sociale che avrebbe messo in ginocchio l’intera categoria. Un orientamento che - a livello politico - aveva colto apprezzamenti bipartisan, salvo la richiesta dell’opposizione di estendere il provvedimento anche alle zone cittadine lontane dal cosiddetto “salotto buono”.
Ebbene, dopo l’avanti tutta dei primi mesi, ecco gli stridii dei primi giorni di chiusura del lungomare. La città in piene Feste di Luglio, i locali stracolmi, ma di tavolini nelle aree assegnate ai ristoratori, neppure l’ombra. O meglio, soltanto tre locali hanno colto al balzo la possibilità.
All’indomani del flop, le prime inevitabili polemiche: perché bloccare una delle principali arterie stradali cittadine, se chi dovrebbe beneficiarne non ne ha approfittato? A stridere sono anche le dichiarazioni dei rappresentanti di categoria che parlano di un mancato coinvolgimento e scarsa comunicazione. Strano, eppure è stato un tema dibattuto per mesi, anche a mezzo stampa.
Il quadro nel frattempo è mutato, si dirà. Impossibile prevedere - all’epoca del provvedimento - la catastrofe viabilistica generata da interminabili cantieri autostradali e chiusure improvvise di svincoli e caselli.
Dall’avanti tutta, allo stridio, all’improvviso avanti adagio: la chiusura del lungomare sarà disposta soltanto nei fine settimana estivi. Una nuova taratura scaturita al termine di un incontro tra amministrazione e categorie per affrontare il tema «in relazione alla complicata situazione della viabilità venutasi a creare a causa delle continue chiusure di tratte e caselli autostradali da parte di Autostrade per l'Italia». Insomma, nessuna testa rapallese sul banco degli imputati dove invece siede il capro espiatorio (almeno questa volta) di un’operazione malriuscita sin dal principio, per la quale nessuno farà un mea culpa.