Recco, biglietteria della stazione ferroviaria a rischio
Berrino: «Ci confronteremo, ma sicuramente non potremo mettere risorse per mantenere le biglietterie»
Ieri in consiglio regionale si è parlato del futuro della biglietteria FS di Recco, una fra sei biglietterie liguri ritenute a rischio chiusura, parziale o totale.
Biglietteria di Recco, l'interrogazione in consiglio
Marco De Ferrari del Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto di evitare la chiusura di sei biglietterie nelle stazioni ferroviarie «evitando un preoccupante peggioramento dell’assistenza e della sicurezza di uno dei principali servizi pubblici di trasporto della Liguria». Il consigliere ha ricordato che il 22 settembre 2017 le organizzazioni sindacali e le rsu hanno incontrato la Direzione Regionale Liguria per discutere della situazione delle biglietterie delle stazioni ferroviarie e che, nell’incontro, Trenitalia ha ribadito l’intenzione di chiudere 6 biglietterie ad Taggia-Arma (definitiva), Pegli (solo nel periodo estivo), Pietra Ligure (periodo invernale), Loano (periodo invernale), Varazze (periodo invernale) e Recco (rimodulazione dell’orario spezzato), in attesa dell’entrata in vigore del nuovo contratto di servizio con la Regione, che rinnoverà il reticolo della vendita.
L’assessore ai trasporti Gianni Berrino, nella replica all'interrogazione, ha innanzitutto ricordato gli attuali orari di apertura al pubblico delle sei biglietterie in oggetto, alle quali si affiancano alcuni self service presenti in stazione. Ha quindi concluso ricordando che, alla luce dei vincoli di finanza pubblica e del necessario equilibrio economico finanziario del contratto, «ad oggi non sono previste variazioni nella programmazione degli orari di apertura delle biglietterie». Berrino ha aggiunto: «Naturalmente nella trattativa ancora in corso con Trenitalia faremo un ragionamento sulla futura apertura delle biglietterie, ma sicuramente non potremmo mettere risorse in più a tal fine».
Una risposta insomma in cui si prende tempo ma già si mettono le mani avanti: cosa che certo non soddisfa il M5S. «Il nuovo, eterno, Contratto di servizio della durata abnorme di 15 anni non sia una fotocopia di quello precedente: non lasciamoci abbagliare dal solo rinnovo parco mezzi, che non è la panacea di tutti i mali – ha dichiarato De Ferrari – Siano calendarizzate al più presto le sottocommissioni decise il 18 ottobre scorso in Commissione Trasporti, mettendo al centro del nuovo Cds le esigenze di utenti e lavoratori emerse in quelle audizioni. Il nuovo contratto di servizio dovrà garantire non solo un servizio migliore ma anche mantenere e potenziare le biglietterie a rischio e garantire quei presidi indispensabili per la sicurezza di utenti e lavoratori».