Il sindaco ritira le dimissioni

Reffo cambia idea: “Mi spiace per chi era già pronto a stappare lo champagne”

La crisi di Sori risolta dai partiti

Reffo cambia idea: “Mi spiace per chi era già pronto a stappare lo champagne”
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Mario Reffo ha ritirato le dimissioni.

“Lo dico subito e chiaramente – esordisce il Sindaco Mario Reffo – ci sono voluti anche i partiti per concludere questi accordi, ma non come dicono le lingue avvelenate, che avevano già stappato lo champagne e si vedevano trionfanti rientrare a Palazzo, affermando che ho obbedito ad ordini superiori.

Il ritiro delle dimissioni

Chi mi conosce bene sa che a me le imposizioni non vanno mai bene a prescindere. L’amicizia e l’esperienza di chi fa politica ed è capace di trovare la sintesi, di rispettare il pensiero di tutti e di superare gli steccati che dividono costruendo i ponti che uniscono, è di loro che mi sono avvalso e devo dire che il loro pragmatismo e la loro amicizia mi ha molto aiutato nel dirimere alcune questioni. Partendo da Matteo Rosso e Stefano Baggio di cui mi onoro da lungo tempo di appellarli come amici arrivando a Sandro Garibaldi che non conoscevo e di cui ho potuto apprezzare la capacità di dialogo e la correttezza”.

L’intervento dei partiti

Con queste prime parole parla il Sindaco Mario Reffo annunciando il ritiro delle sue dimissioni e spiega l’intervento dei partiti. Le dimissioni sono state un atto forte che il Sindaco ha voluto dare perché i rapporti con la maggioranza che lo sostiene si erano rotti e lo stato delle cose non consentiva di andare avanti. “Le dimissioni sono state dolorose, ma non vedevo più il modo per cui potessi ricucire con la mia maggioranza e continuare a lavorare insieme, però devo dire che subito dal pomeriggio ho iniziato a ricevere visite e telefonate da tutti gli assessori e dai consiglieri che esprimevano solo la volontà di non terminare così il percorso iniziato quasi due anni fa. Anche nei successivi giorni ci siamo confrontati anche in maniera aspra, ma trovando una nuova sintonia e linfa vitale che sembrava scomparsa da tempo”.

Il percorso condiviso

Il percorso che ha portato al ritiro delle dimissioni è stato condiviso e si è basato sull’individuazione dei punti del programma da portare a compimento immediato che insieme alla gestione delle emergenze pandemia, piscina coperta e cimitero sono e restano i punti chiave attuali, ma poi c’è la realizzazione delle opere che cambieranno il volto di Sori con una spiaggia nuova, la diga soffolta, illuminazione e tutte le grandi cose per Sori per le quali si sono ottenuti dei contributi dalla Regione Liguria.

Gli obiettivi comuni

Abbiamo bisogno di continuare sulla strada del fare”. Spiega il vicesindaco e assessore alle opere pubbliche Cristiano Benvenuto

 

Il Sindaco Mario Reffo spiega la necessità di un nuovo innesto nella giunta: “abbiamo bisogno di una nuova competenza dentro la squadra di governo e quindi in Giunta ovvero un assessore al bilancio che abbia la capacità e la competenza necessari per risanare le casse del Comune e gestire i contributi in arrivo. Per questo ho chiesto ai miei assessori la disponibilità a far posto ad un assessore esterno di mia fiducia. Ci sarà un ingresso e non un’esclusione perché chiunque uscirà dalla giunta proseguirà con la gestione delle sue deleghe che conserverà come consigliere delegato”.

Il Sindaco Mario Reffo annuncia i futuri passi sul nuovo assessore al bilancio: “sto attendendo una risposta che spero sia affermativa e conto a breve di sciogliere il nodo della giunta e delle deleghe. 

Abbiamo escluso non i partiti dall’azione di governo, ma le ideologie, ci siamo concentrati sui punti qualificanti da realizzare, abbiamo fatto sintesi e quindi trovato l’accordo” così spiega i 12 giorni di lavoro il Sindaco Mario Reffo “sono felice di questo percorso sebbene siano stati giorni duri per tutti, per me come per la mia maggioranza. Chiudiamo una fase e ne apriamo un’altra, ma il percorso è sempre lo stesso dato che, dopo due anni di lavoro, sono ancora convinto che la mia cura per Sori sia quella giusta. Un lavoro immane che ha portato un inevitabile silenzio perché o ne uscivamo tutti insieme uniti o era meglio confermare la fine di questa legislatura. Grazie alla pazienza di tutti abbiamo trovato la sintesi. Un periodo, dicevo, intenso rovinato solo dalle parole dell’opposizione, parole ingiuriose e pretestuose, parole indegne, ma alle quali non ho dato peso. Sapevo che provenivano dallo stesso partito che in piena pandemia e crisi sociosanitaria pensa di poter risollevare le sorti dell’Italia con lo Ius Soli, lo stesso partito che fa della questione dei capigruppo, ovvero per le poltrone, un pretesto per bloccare l’Italia e che vuole governare il Paese con i diktat dall’alto e non con il confronto democratico. Così come vorrebbero farlo a Sori”.

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