Respinta la richiesta dei domiciliari per Francesco Nucera

Gli avvocati difensori, avvalendosi anche dei problemi di tipo cardiaco del loro assistito, hanno chiesto per la seconda volta la scarcerazione

Respinta la richiesta dei domiciliari per Francesco Nucera
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Il tribunale del riesame di Genova ha respinto nuovamente la richiesta di scarcerazione e degli arresti domiciliari per Francesco Nucera, coinvolto nell'inchiesta "I Conti di Lavagna".

Francesco Nucera resta in carcere dove si trova dal 20 giugno dello scorso anno

Gli avvocati difensori, avvalendosi anche dei problemi di tipo cardiaco del loro assistito, hanno chiesto per la seconda volta la scarcerazione e gli arresti domiciliari per Francesco “Ciccio” Nucera. Ma anche questa volta, come nello scorso agosto, la richiesta è stata respinta nuovamente dal Tribunale del riesame di Genova. Nucera, quindi, resta in carcere dove si trova dal 20 giugno dello scorso anno, nonostante per i suoi legali l’uomo non potrebbe né effettuare reiterazione del reato, né inquinamento probatorio, né provare la fuga. La decisione è arrivata lo stesso giorno in cui il plenum del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, ha nominato Alberto Lari, che si era occupato dell’inchiesta “I Conti di Lavagna” che ha svelato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Comune e nella città di Lavagna, procuratore capo di Imperia: Lari, dunque, sarà costretto a lasciare la Procura di Genova dove era sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia. Nucera, 76 anni, è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso (così come i suoi fratelli Paolo e Antonio e il cugino Francesco Antonio Rodà) detenzione illegale di armi, gestione illecita di rifiuti, truffa e falso ideologico.

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