Rifiuti a Lavagna, un nuovo capo d'accusa per Nucera

Anche tonnellate di traversine ferroviarie fra i rifiuti che i Nucera avrebbero smaltito illecitamente: un nuovo processo che seguirà da vicino quello per la 'ndrangheta

Rifiuti a Lavagna, un nuovo capo d'accusa per Nucera
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Tra i rifiuti alluvionali smaltiti illecitamente dai Nucera spuntano ora anche otto tonnellate di traversine ferroviarie.

Rifiuti e 'ndrangheta a Lavagna

Sull'inchiesta dei "Conti di Lavagna" che ha portato al commissariamento del Comune e al processo per le infiltrazioni della 'ndrangheta a Lavagna si è già raccontato molto, ma molto era partito dalle irregolarità nella gestione dei rifiuti da parte della famiglia Nucera, che gestiva il centro di smistamento rifiuti di Madonna della Neve. Fra le infrazioni contestate vi era stata la gestione dei rifiuti alluvionali, su cui i Nucera avrebbero lucrato illegalmente con il beneplacito dell'allora sindaco Giuseppe Sanguineti, accusato perciò di abuso d'ufficio. In pratica i Nucera avevano conferito quei rifiuti - che avrebbero dovuto essere destinati in regime d'emergenza a Rio Marsiglia - a Scarpino, come "normali" rifiuti indifferenziati: questo perché su ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati smaltiti la loro ditta riceveva un compenso dal Comune.

Ora a questo filone d'inchiesta, rivela il Secolo XIX di oggi, si aggiunge un nuovo capo d'accusa per Francesco Nucera: tra i rifiuti smaltiti illecitamente ci sarebbero anche 8 tonnellate di traversine ferroviarie in cemento. Anch'esse dismesse dopo l'alluvione del 2014, sarebbero state portate al sito di Madonna della Neve e lì sarebbero state trattate in modo non conforme. Per queste accuse Nucera sarà a processo il prossimo 22 marzo, un procedimento che dunque seguirà parallelamente quello ben più ampio sulla 'ndrangheta.

(In evidenza, una foto d'archivio).

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