Scagni si sveglia dal coma: ieri l'abbraccio della madre
Condannato per l'assassinio della sorella Alice, è difeso dall'avvocato chiavarese Mirko Bettoli

Ha potuto abbracciare e accarezzare per qualche minuto il figlio ieri, nell'ospedale Borea di Sanremo, dove è ricoverato, Antonella Zarri, la madre di Alberto Scagni, condannato a 24 anni e sei mesi per l'omicidio della sorella Alice e difeso dall'avvocato chiavarese Mirko Bettoli.
Scagni era stato ridotto in fin di vita durante un pestaggio verificatosi nel carcere di Valle Armea, sulle alture di Sanremo, dove era detenuto, durato oltre tre ore. Dopo un delicato intervento, Scagni è rimasto in coma fino ai giorni scorsi, quando è avvenuto il risveglio: l'uomo apre gli occhi ma non è ancora in grado di parlare.
La madre, secondo quanto riferito dal quotidiano Il Secolo XIX, si è potuta trattenere con lui circa una mezz'ora e gli incontri si ripeteranno nei prossimi giorni. Zarri invoca giustizia per il figlio ridotto in quelle condizioni da un pestaggio che, più che una banale rissa, è sembrato un delitto su commissione: "Non è uno Stato di diritto - ha affermao - quello che permette che un detenuto venga pestato a sangue tra le mura di un carcere".