L'appello

"Sei vittima di violenze? Noi ci siamo!"

L’attività del “Centro per non subire violenza” durante l’emergenza coronavirus

"Sei vittima di violenze? Noi ci siamo!"
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"Rimanete a casa". Un monito che rappresenta una strategia fondamentale per contenere la diffusione del nuovo coronavirus. Per molte donne, però, la casa non è un luogo sicuro perché proprio tra le mura domestiche sono vittime di maltrattamenti ai quali è più difficile sfuggire in questi giorni di convivenza forzata con i loro carnefici agevolata da determinate disposizioni in vigore a causa dell’emergenza sanitaria in corso: i casi di violenza domestica, dunque, in questo periodo tendono ad aumentare.

"Siamo preoccupate perché molte donne vittime di maltrattamenti in questo momento hanno serie difficoltà a mettersi in contatto con noi, da quando è scattata l’emergenza coronavirus c’è stato un calo delle telefonate rispetto a prima - spiega Elisa Pescio, presidente del “Centro per non subire violenza”, onlus che ha una sede a Genova, in via Cairoli 14/7, e uno sportello attivo a Recco, in via Ippolito d’Aste 2 -. Mandiamo un messaggio chiaro a tutte le donne in difficoltà: noi ci siamo! Possono contattarci telefonicamente, magari nei momenti in cui si recano in farmacia, fanno la spesa, portano fuori il cane".

Questi i numeri telefonici da utilizzare: 393/9712414 per la sede di Genova; 334/6030961 per lo sportello di Recco. Sono linee telefoniche attive 24 ore su 24, sette giorni su sette. Per raggiungere meglio chi ha bisogno del loro aiuto, le operatrici del Centro hanno lanciato la campagna #noicisiamo: sul canale Youtube e sulle pagine Facebook e Instagram di questa onlus sono stati caricati brevi spot in sei lingue (italiano, spagnolo, francese, inglese, albanese e arabo).

Non meno importante l’ultima raccomandazione:

"Le nostre operatrici sono pronte ad aiutare le donne a iniziare a pensare a strategie da mettere in atto per uscire dal contesto in cui si trovano - dice Pescio -, ma se il pericolo diventa imminente, tramite il numero di telefono 112 devono subito richiedere l’intervento immediato delle forze dell’ordine".

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