la truffa

Si fingono parenti e rubano gioielli ad un'anziana, fermati due truffatori a Lavagna

La donna aveva consegnato loro preziosi monili per un valore di circa 50mila euro

Si fingono parenti e rubano gioielli ad un'anziana, fermati due truffatori a Lavagna
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Nuova operazione dei carabinieri contro gli autori delle truffe in danno di anziani. Una donna 82enne è stata vittima di una truffa da parte di due persone che la raggiravano con la tecnica del “falso parente” che aveva necessità di immediate cure mediche.

La truffa

Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 28 ottobre, l’anziana è stata contattata telefonicamente da una donna che fingeva di essere la nipote, chiedendole denaro e beni preziosi per far fronte ad improvvise cure sanitarie poiché i medici le avevano riscontrato un grave tumore da operare in urgenza. L’anziana, colpita negli affetti più intimi, è caduta nell’inganno e, non avendo denaro contante in casa, ha consegnato ad un complice della finta nipote presentatosi presso la sua abitazione, tutti i preziosi che custodiva in casa, compresa la sua fede nuziale nonché quella del marito e dei genitori defunti, per un valore di circa 50.000 euro.

La donna tuttavia si è resa conto solo nella tarda serata, al rientro della vera nipote, di essere stata vittima di una truffa segnalando l’accaduto alla Stazione Carabinieri di Lavagna (Ge). Le immediate e stringenti attività investigative avviate dal personale della Compagnia di Sestri Levante hanno consentito di individuare il mezzo utilizzato dai malfattori che sono stati localizzati sulle arterie autostradali del Nord Est, mentre cercavano di raggiungere il confine di Stato.

Grazie alla collaborazione degli altri comandi dell’Arma dei Carabinieri e della polizia stradale, l’autovettura ricercata è stata individuata e fermata sull’A23 in direzione Tarvisio con a bordo i due truffatori, uno maggiorenne ed un minorenne, originari della Repubblica Ceca.
A conclusione di perquisizione personale e del veicolo, è stata rinvenuta l’intera refurtiva sottratta alla vittima. Il maggiorenne è stato sottoposto a fermo di P.G. ed associato al carcere di Udine, mentre il minore è stato denunciato in stato di libertà.

Quanto sottratto fraudolentemente sarà restituito alla vittima, confortata dall’aver ritrovato, grazie all’operato dei carabinieri, quei beni che, al di là del valore economico, costituiscono i ricordi più cari.

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