Smaltimento dei relitti al porto Carlo Riva, 10 indagati

Ieri i carabinieri hanno sequestrato computer e documenti al porto: il sospetto è traffico di rifiuti, in cui sarebbe coinvolto un imprenditore campano

Smaltimento dei relitti al porto Carlo Riva, 10 indagati
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Smaltimento dei relitti e rifiuti dopo la devastante mareggiata al porto Carlo Riva di Rapallo: 10 indagati dai carabinieri.

Smaltimento dei relitti al porto Carlo Riva, 10 indagati

Tutto parte da Pasquale Capuano, imprenditore campano con precedenti (coinvolto persino in una sparatoria nei pressi di alcuni cantieri navali del napoletano) e coinvolto in questioni di smaltimento illecito di rifiuti, che gestisce il sito di Carrara dove i relitti recuperati dal porto di Rapallo dovrebbero essere smaltiti. Con lui altri 6 piccoli imprenditori di ditte di trasporto legate a Capuano e, infine, tre rappresentanti del porto Carlo Riva stesso: Andrea Dall'Asta, amministratore delegato della società che gestisce il porto, la direttrice del porto Marina Scarpino ed il responsabile della sicurezza Mirko Melzani.

Nei giorni scorsi i carabinieri avevano sequestrato in Comune documenti relativi alla mareggiata di ottobre, ieri sono tornati al porto per sequestrare computer e server interni della struttura, oltre all'area interna al porto dove sono stoccati i detriti. Come ricostruisce il Secolo XIX di oggi, tutto parte a maggio, quando viene sequestrato un Tir che sta trasportando per conto di Capuano alcuni di questi detriti, sprovvisto dei documenti di carico. In sostanza, i prezzi applicati dalla società di Capuano appaiono troppo bassi perché sia credibile lo smaltimento avvenga secondo criteri di legge. Da lì, e sulla base dei precedenti suddetti, l'indagine è proseguita.

La Scarpino e il resto dei rappresentanti del porto si dicono tranquilli e certi che la loro estraneità ai fatti verrà dimostrata, e definiscono la loro iscrizione al registro degli indagati come un atto dovuto per la prosecuzione delle indagini che portino proprio a dimostrare tale estraneità. Anzi, spiegano, se i sospetti nei confronti di Capuano verranno confermati, il porto Carlo Riva sarebbe parte lesa in una truffa.

 

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