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Solitudine, ansie e paure: come aiutare gli anziani

I consigli e il Numero Verde attivo tutti i giorni

Solitudine, ansie e paure: come aiutare gli anziani
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Anziani, non siete soli! Ci sono diversi servizi utili che aiutano chi si trova in casa isolato. Uno di questo è il Numero Verde dedicato alle persone anziane  presenti in Italia, ideato da Senior Italia Federanziani e realizzato in collaborazione con gli esperti di psicologia dell’emergenza di Sipem Sos. Raggiungibile da rete fissa al numero 800 99 14 14, tutti i giorni dalle 14 alle 19, è un servizio gratuito di ascolto professionale, dedicato a chi è chiuso in casa, anziano e solo, e ha bisogno di supporto psicologico nell’emergenza coronavirus.

I numeri utili da chiamare

A volte una telefonata può sollevare un cuore già carico di preoccupazioni. Il Numero Verde è stato attivato lunedì 6 aprile:

"Spesso chi ci chiama ha solo bisogno di essere ascoltato, rassicurato o informato: c'è chi ha bisogno di un parere in più perché magari ha dei dubbi e vuole chiarimenti – sottolinea Luisa Marmati, vice presidente di Sipem Sos Liguria .- In questo periodo prevale un senso di solitudine, ansia, malinconia: generalmente chi chiama è preoccupato per se stesso, ma anche per i figli e i nipoti lontani e vicini".

Sembra poco, ma chi ha un animale spesso ha una marcia in più:

"In questo momento aiuta tantissimo prendersi cura di qualcun altro, e un gatto o un cane possono aumentare il senso di resilienza".

"Gli anziani si inseriscono tra le fasce più vulnerabili dell'emergenza – spiega Cristiana Dentone, psicologa dell'emergenza, presidente di Sipem Sos Liguria– al di là della presenza o meno di patologie croniche, il problema principale resta sempre la solitudine. Dobbiamo considerare che gli anziani hanno meno dimestichezza con la tecnologia e per loro è più difficile informarsi o socializzare come fanno le persone pi giovani, magari con i social network. Se in una situazione normale i consigli che si danno alle persone della terza età sono quelli di fare attività fisica perché fa bene, frequentare il gruppo dei pari e mantenere attiva la parte sociale, tutto questo con il distanziamento sociale viene meno. L'ansia per le prospettive future e per le conseguenze della malattia in caso di infezione sono percepite poi in maniera più forte, chiaro allora che sia più facile avvertire un senso maggiore di smarrimento e sconforto amplificati senza dubbio dalla solitudine: è infatti già difficile per tutti adattarsi a cambiamenti importanti come quelli che ci impone questo periodo, per loro lo diventa ancora di più".

Cosa fare, allora?

"Consigliamo alle famiglie di cercare di essere sempre presenti seppur non fisicamente e di farli sentire sempre parte integranti, cercando i sostenerli nelle spiegazioni e di aiutarli nella tecnologia: una videochiamata, anche se breve, un disegno mandato dal nipote, può cambiare la loro giornata".

Ma anche trasmettere le informazioni basilare è importante:

"È molto utile spiegare loro come usare bene i dispositivi di protezione individuale qualora si rendesse indispensabile uscire di casa, con un linguaggio appropriato, ma motivare con attenzione perché si insiste nel dissuaderli".

Per chi non ne vuole sapere e vuole uscire a tutti i costi lo stesso, il linguaggio “terroristico” è un'arma efficace?

"Senza dubbio la paura può essere uno strumento di protezione e un'emozione che crea angoscia, ma ci protegge meglio e ci permette di porre più attenzione nel nostro agire. Certo, bisogna utilizzare una comunicazione efficace senza alimentare l’ansia".

In Liguria la sezione regionale della Sipem ha poi attivato un servizio di supporto psicologico telefonico dedicato tutte le fasce di età, coordinato dall'Ordine degli Psicologi della Liguria. Disponibile tutti i giorni nelle tre fasce orarie 9-12, 14-17 e 20-22, il numero da fare è 320 6708717.

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