L'emergenza

Sono 248 i profughi presi in carico dalle Asl e nelle strutture di accoglienza della Liguria

Servizi attivi, profilassi, strutture: gli ultimi aggiornamenti

Sono 248 i profughi presi in carico dalle Asl e nelle strutture di accoglienza della Liguria
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Sono 248 i profughi che ieri, martedì 15 marzo, sono stati presi in carico dalle Asl e nelle strutture di accoglienza della Liguria (1.789 in totale).

I servizi per chi arriva dall'Ucraina in Liguria

"Dopo l’Info Point di Genova Brignole stamattina apriranno il punto di prima assistenza a Savona e a La Spezia, dove è presente un camper temporaneo che verrà sostituito con un’analoga struttura, ed entro fine settimana aprirà anche Imperia. Qui, oltre alla possibilità di effettuare il tampone, saranno fornite informazioni utili e servizi di prima accoglienza tra cui l’iscrizione al regime sanitario di “straniero temporaneamente presente”, il rilascio del codice “STP” e le informazioni sulle opportunità di accoglienza temporanea.

Un servizio particolarmente utile per gli ucraini che arrivano in Liguria da soli e non attraverso le onlus, che stanno facendo un importante lavoro di coordinamento. Le nostre aziende sanitarie stanno funzionando e già molti cittadini ucraini hanno usufruito del servizio dei tamponi per poter risiedere nel nostro paese, in alcuni casi hanno ricevuto le profilassi sanitarie e stiamo sensibilizzando i profughi per aderire alla vaccinazione”.

Così il presidente della Regione Giovanni Toti in merito all’arrivo in Liguria dei profughi ucraini nella giornata di ieri.

“La macchina dell’assistenza e dell’accoglienza di Regione Liguria è in moto da giorni – ha aggiunto il presidente Toti -. Abbiamo aperto lunedì i due ex Covid Hotel che possono ospitare i cittadini ucraini nel breve periodo in attesa che il sistema di accoglienza delle Prefetture entri a regime con il “Cass”, che prevede non solo la disponibilità di un alloggio ma anche una serie di servizi come il mantenimento e il pocket money per i piccoli acquisti”.

Alloggi Arte per emergenza abitati profughi

Ammontano a 132 gli alloggi di proprietà di Arte che saranno messi a disposizione da Regione Liguria per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Sul totale degli alloggi, 70 sono a Genova, 14 a Savona, 33 a Imperia e 15 alla Spezia.

Si tratta di appartamenti ERS, prevalentemente di edilizia residenziale sociale e quindi non previsti all’interno di graduatorie. Gli alloggi sono in parte completamente arredati e in parte liberi, individuati dalle rispettive aziende territoriali regionali per l’edilizia che potranno quindi essere utilizzati sulla base delle esigenze segnalate dalle rispettive Prefetture. I numeri sono emersi nel corso di un incontro che si è svolto ieri mattina in Regione alla presenza dell’assessore all’Edilizia Marco Scajola, dei quattro prefetti liguri e degli amministratori delle ARTE.

“Stiamo vivendo un dramma epocale che coinvolge migliaia di persone prevalentemente donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra, è doveroso da parte di Regione Liguria mettersi a disposizione delle Istituzioni per dare un nostro contributo all’accoglienza e alla sistemazione dei profughi – spiegano il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore all’Edilizia Marco Scajola –. Abbiamo individuato questi alloggi insieme alle nostre aziende territoriali per l’Edilizia che possono essere immediatamente utilizzabili. 34 sono gli alloggi disponibili già arredati, 46 disponibili e in fase di arredo, e 52 che possono essere disponibili tra una ventina di giorni. Gli appartamenti in questione sono distribuiti su tutto il territorio regionale”.

Primi due bambini ucraini curati dall'equipe del Gaslini

 

Intanto l’equipe medico infermieristica dell’Ospedale Gaslini, con a capo il dottor Andrea Moscatelli, Direttore del Dipartimento di Emergenza e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica, è arrivata in Polonia, a Rzeszów, a circa 70 chilometri dal confine, per prendersi cura dei bambini oncologici, o affetti da patologie gravi che, scampati alla guerra, non possono più essere curati in Ucraina e, dove sussistono le condizioni, alcuni di questi saranno trasferiti all’ospedale pediatrico genovese e in altri ospedali italiani.

Questo grazie ad un’operazione congiunta Regione Liguria-Protezione Civile-Ospedale Gaslini e Croce Rossa italiana e con il supporto dei colleghi della Regione Lombardia, che ha avviato la missione mettendo a disposizione mezzi, logistica e professionisti e con la ONLUS Soleterre che da anni si occupa di pazienti oncologici in Ucraina:

“Stiamo curando due bambini che mercoledì 16 marzo (oggi, ndr) dovrebbero essere trasferiti in Italia con un volo sanitario – ha spiegato il dottor Andrea Moscatelli -. Ci stiamo occupando di bambini oncologici ma anche di quelli che non possono essere trasportati con mezzi convenzionali, quindi con il treno o via terra: bambini con malattie importanti. Il grosso problema è logistico perché non abbiamo mai separato i nuclei familiari, per cui il trasferimento riguarda tutta la famiglia”.

Arrivati a Genova con la comunità di Sant'Egidio 17 profughi dializzati

Sono arrivati ieri mattina a Genova 17 profughi ucraini dializzati che nel loro paese erano in pericolo di vita per l’impossibilità di effettuare la terapia a causa della guerra. Ad organizzare il loro trasferimento, e di altri 28 pazienti nelle medesime condizioni arrivati a Roma, è stata la Comunità di Sant’Egidio.

"Questo viaggio, le cure e l'accoglienza sono state organizzate in breve tempo - spiega Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant'Egidio in Liguria - grazie alla collaborazione con Regione Liguria e Asl3. Si tratta di persone che hanno sofferto molto, a causa dell condizioni di salute e delle conseguenze drammatiche della guerra: speriamo che possano trovare un'ospitalità che restituisca loro almeno un po' di dignità. In questo momento sentiamo come la nostra città, ricca di storia e potenzialità di ogni tipo, possa avere un ruolo in questa crisi, rispondendo all'assurdità della guerra con il calore della solidarietà".

I 17 profughi, accompagnati da sette loro familiari, sono arrivati ieri mattina a Villa Bombrini dove Asl3 ha provveduto alla primissima accoglienza. Si è quindi proceduto alla presa in carico delle esigenze immediate di tutti i profughi, con l'attività di screening, l'effettuazione dei tamponi antigenici rapidi o molecolari ed offerta la somministrazione del vaccino anti Covid-19, l'iscrizione al regime di 'straniero temporaneamente presente' (STP) con il rilascio del relativo codice, la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e di materiale informativo sulla prevenzione. Sono stati effettuati anche prelievi di sangue propedeutici alla dialisi, effettuata già in serata presso l'Ospedale Villa Scassi.

“Dopo il primo contattato della Comunità di Sant'Egidio - ha aggiunto Giacomo Zappa, Responsabile Emergenza Ucraina Asl3 – con brevissimo preavviso ci siamo attivati per organizzare sin dalla partenza dalla Polonia tutto il percorso sanitario dei diciassette pazienti, che questa sera effettueranno la dialisi all’Ospedale Villa Scassi nel reparto di Nefrologia, diretto dal dr. Paolo Sacco. Nel corso del viaggio Elisa Costa, medico genovese presente sul pullman, Nefrologa della Scuola di Specializzazione, ha mantenuto un contatto costante con il Centro di Villa Bombrini ed il nostro reparto di Nefrologia, fornendo un costante aggiornamento sulle condizioni cliniche dei pazienti. All'arrivo a Genova presso Villa Bombrini, i pazienti hanno ricevuto la accoglienza sanitaria volta a verificare le condizioni dei pazienti e degli accompagnatori. Le condizioni cliniche di uno dei pazienti hanno giustificato l'anticipo immediato della dialisi che è avvenuta a Villa Scassi tramite invio al Pronto Soccorso”.

Per le prossime sedute, i pazienti ucraini saranno distribuiti tra il Villa Scassi e l’Ospedale Policlinico San Martino. Per quanto riguarda l’accoglienza, attraverso la Comunità di Sant’Egidio i 17 profughi e i loro familiari saranno alloggiati al Don Bosco e all’Istituto Pietrine di Sampierdarena.

Profilassi sanitaria

Qui di seguito, gli adempimenti sanitari ed attinenti alla regolarizzazione della presenza sul territorio italiano per i cittadini ucraini:

- fino al 31 marzo 2022, entro 48 h dall’ingresso nel territorio nazionale deve essere effettuato, tramite tampone, un test molecolare o antigenico per SARS - CoV-2;
- nei cinque giorni successivi deve essere osservato il regime di autosorveglianza con obbligo di indossare la mascherina FFP2;
- sarà garantita la somministrazione dei vaccini anti-Covid 19 e di altre tipologie di vaccini;
- i cittadini ucraini in possesso di passaporto biometrico sono esentati dal visto di ingresso e possono permanere sino a 90 giorni dal momento dell’ingresso nell’area Schengen;
- entro tale periodo i predetti cittadini dovranno presentarsi presso la Questura-Ufficio Immigrazione per ricevere tutte le informazioni necessarie anche per la richiesta di permesso di soggiorno. Sul sito della Questura di Genova (https://questure.poliziadistato.it/Genova) sono reperibili le modalità per prenotare un appuntamento dedicato.

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