Stangata rifiuti sulle case vacanza: «Assurdo! La mia cartella è triplicata!»
Tari aumentata da 108 euro a 290 euro in un solo anno: una proprietaria di seconda casa va su tutte le furie

Sono decine e decine le persone che in queste settimane hanno iniziato a lamentarsi dei rincari sula tassa rifiuti. Per alcuni residenti si tratta di pochi euro o di qualche decina, ma vi sono casi, come quello raccontatoci dalla nostra lettrice Sabrina Isacchi (che ha una seconda abitazione in città) in cui la cartella è risultata quasi triplicata rispetto all’anno precedente: dai 108 euro del 2019 ai 290 euro del 2020. Il tutto per un alloggio di soli 40 metri quadrati.
«All’inizio ho pensato si trattasse di un errore. Ho chiesto spiegazioni all’ufficio tributi ipotizzando vi fossero gli estremi per un ricalcolo, ma mi hanno spiegato che era effettivamente così, come deliberato in consiglio comunale». Ma come? Trasale la nostra lettrice, «in un periodo così delicato si vanno a vessare in questo modo cittadini e turisti? Ne faccio una questione di principio». Non paga delle spiegazioni ricevute, ha formalizzato le sue proteste in una Pec indirizzata non solo al Comune di Rapallo e alla sua amministrazione, ma anche alla Regione Liguria e ai principali rappresentanti del Centrodestra di cui l’amministrazione rapallese è affine.
«Pago tutte le tasse come seconda casa e ho domicilio in Lombardia - scrive - È vero il mio appartamento è inserito nelle liste regionali Aaut per gli affitti turistici brevi già da tempo, ma le nuove tariffe Tari sono state deliberate il 30 settembre 2020 in consiglio comunale in un anno di pandemia globale e disastroso per il turismo. Visto che nessuna tassa è stata diminuita nonostante il blocco covid che ha compromesso metà dell'anno turistico 2020, mi sembrava davvero il minimo lasciare tutto invariato rispetto al 2019, e magari pensare a un cambiamento per il 2021 con il ritorno speriamo a una specie di normalità. Invece avete triplicato questa tassa, tra l'altro cosa assurda: il mio appartamento può ospitare massimo 4 persone, invece voi, come aggiunta variabile avete applicato il massimo indipendentemente dai posti letto. Io che posso alloggiare solo 4 persone per brevi periodi pagherei quindi come un nucleo familiare di 6 persone o più. Questo mi sembra un abuso - rimarca - Come al solito si alzano le tasse a chi già le paga invece di trovare quelli che non rispettano le leggi».
«Comprendo il disappunto e mi riservo di esaminare il caso specifico della signora Isacchi, ma purtroppo degli aumenti sono stati introdotti, proprio nei confronti dei proprietari di seconde case produttive di reddito», commenta l’assessore al Bilancio Antonella Aonzo. «Sono consapevole che sia sempre delicato quando si chiedono soldi ai cittadini, ma è bene chiarire innanzitutto che, per normativa, il Comune non può farsi carico di parte dei costi di servizio. L’intero ciclo rifiuti deve essere finanziato con i soli proventi della Tari. Salvo minimi arrotondamenti abbiamo pertanto deciso di lasciare invariate le cartelle dei residenti e di chi ha una seconda casa a propria disposizione, quindi improduttiva di reddito e utilizzata solo per brevi periodi all’anno. Il maggior esborso è quindi ricaduto su chi ha un immobile da cui produce una rendita locativa. Forse, se avessimo deliberato in periodo di pandemia, avremmo potuto valutare anche con differenti sensibilità, ma all’epoca ci è parsa la scelta giusta. Fermo restando che comunque, una riduzione ai titolari di case Aaut, ricadrebbe inevitabilmente sulle spalle di chi dagli immobili non produce reddito».