Tar, la sentenza arriva dopo 33 anni: di interruzione, poiché il ricorrente è morto da 24

Un ricorso depositato nel 1985 vede arrivare solo ora la sentenza, il perché dell'anomalia spiegato dal legale del Comune di Camogli

Tar, la sentenza arriva dopo 33 anni: di interruzione, poiché il ricorrente è morto da 24
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Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per un contenzioso a Camogli arriva dopo 33 anni dal ricorso: un «caso anomalo».

Oggetto del ricorso una locanda a San Fruttuoso

Lanciata dalle agenzie di stampa e ribattuta dai quotidiani locali, la notizia della sentenza del Tar della Liguria pubblicata ieri fa alzare più di un sopracciglio. Questo perché si riferisce ad un procedimento pendente ormai da ben 33 anni, da quando, nel 1985, l'allora titolare di una locanda a San Fruttuoso di Camogli fece ricorso contro un'ordinanza del Comune che gli intimava lo stop dell'attività per mancanza di conformità. Per di più, la sentenza non esprime un giudizio favorevole o contrario al ricorso, ma si limita a dichiarare l'interruzione del processo: già, perché nel frattempo il ricorrente è deceduto. E non da poco, la morte risale a 24 anni fa, nel luglio del 1994. Il certificato di morte, però, è stato depositato solo lo scorso dicembre.

A spiegare alla stampa il perché di tali grotteschi tempi è stato l'avvocato che nella causa ha rappresentato il Comune di Camogli, Raniero Raggi, secondo il quale «nessuna delle parti aveva un vero interesse concreto a far decidere subito il giudizio». Insomma, un «caso anomalo» nel quale la mancata sollecitazione del procedimento, vuoi anche proprio per la scomparsa, nel frattempo, del ricorrente, lo ha fatto finire nel dimenticatoio, a prendere la polvere per un terzo di secolo.

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