È stata affidata all’ingegner Sergio Picchio la supervisione dei progetti di messa in sicurezza della copertura sul torrente San Francesco, ancora arenata al primo stralcio del primo lotto e finita in tribunale per il contenzioso in corso tra il Comune di Rapallo e l’impresa esecutrice dei lavori, la Vitale Costruzioni con cui l’ente di piazza delle Nazioni ha concluso i rapporti una decina di mesi or sono a seguito di conclamati ritardi nei lavori e inadempienze.
Rapallo
Nel frattempo la questione è approdata sui banchi della IV commissione regionale Territorio e Ambiente (la Regione Liguria è cofinanziatrice dell’opera al 70% – ndr) finendo inevitabilmente tra le grinfie del dibattito politico. Con il leghista Alessandro Puggioni che imputa i ritardi a “Codice degli appalti e burocrazia che uccidono le opere necessarie per il territorio”.
“I lavori si stanno protraendo da tempo a causa dei problemi nati dalle assurde regole del codice degli appalti e dalle norme ivi contenute, a cominciare dalla possibilità di utilizzare i ribassi d’asta. Meccanismo che spesso determina che gli appalti vengano vinti da ditte che, in realtà, non hanno i requisiti o le capacità tecnico finanziarie per portare a termine i lavori aggiudicati con la gara, rispettando i tempi indicati. L’amministrazione di Rapallo ha cercato in tutti i modi di tutelare la Città, ma è stata costretta ad aprire un contenzioso e a rifare la gara”.
“In realtà sono emersi molti particolari, che dovranno essere chiariti al più presto – ribatte il collega M5S Fabio Tosi – Ad esempio, non siamo sicuri che sia stata correttamente eseguita l’impermeabilizzazione della prima parte dei lavori. Sono anche sorti dubbi sulla reale altezza della pavimentazione di fronte all’edificio del lungomare dove è stata realizzata la rampa: sembrerebbe che il dislivello non corrisponda al metro e mezzo indicato nel progetto originale. Su questo punto in particolare, però, non abbiamo ricevuto risposta esaustiva. Il Comune poi ha reso noto alla Commissione che procederà con un nuovo bando, nel quale verrà inserita la parte rimanente del primo stralcio e tutto il secondo stralcio dell’opera. Facendo i dovuti scongiuri, il fine lavori è dunque previsto per il 2022-2023. Morale: quasi sei anni per un’opera che sfido chiunque a definire complessa. Iniziata nel 2017, è ancora incompiuta…”.