Coronavirus Liguria

Toti: "Non sono escluse misure più restrittive nel Ponente. L'ordinanza sulle seconde case per evitare escalation future"

Sul divieto di spostarsi nelle seconde case il governatore si è scusato “con gli amici delle altre regioni e con i liguri”. Oggi visita a Savona e domani a Imperia, in attesa delle decisioni nazionali

Toti: "Non sono escluse misure più restrittive nel Ponente. L'ordinanza sulle seconde case per evitare escalation future"
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E’ stata firmata ieri pomeriggio l’ordinanza regionale preannunciata lunedì che vale da oggi e che vieta di raggiungere le seconde case in Liguria, sia per chi arriva da fuori regione, sia per i liguri che hanno una residenza per le vacanze in un’altra città all’interno dei confini regionali. Lo ha comunicato ieri sera, nel consueto punto sul Covid il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

Il divieto di spostarsi nelle seconde case

A proposito dell’ordinanza sul divieto di spostarsi nelle seconde case il governatore si è scusato “con gli amici delle altre regioni e con i liguri”, ma ha ribadito di ritenere più prudente agire in questo modo oggi per evitare escalation future.

" L’ordinanza che abbiamo varato sulle seconde case- aggiunge Toti - è stata introdotta per due ragioni. Una di tipo interno, che si lega agli eventuali provvedimento di cui dovremmo discutere nelle prossime ore, e una di tipo esterno: non sfugge a nessuno che i territori attorno a noi sono per lo più rossi, mentre la Liguria è in zona arancione, quindi il rischio che tante persone che si muovono provengano da territori dove l’incidenza è o è stata alta nelle giornate immediatamente precedenti è molto elevata. Pertanto essendo da sabato 3 di fatto l’Italia già bloccata dal decreto nazionale, abbiamo ritenuto prudente aggiungere questa misura essendo la Liguria, nelle festività di Pasqua, una meta tipica e ritenendo, al di là del fatto che la sanità ha priorità su tutto, che anche il danno economico al settore del turismo sarebbe stato già comunque evidente per le misure nazionali”.

“Oltre a questo – aggiunge Toti - vi è ovviamente la consapevolezza del fatto che se noi non utilizziamo questi giorni sommando alle misure nazionali anche questa misura aggiuntiva regionale per cercare di abbattere la curva, rischiamo che la terza ondata su Regione Liguria, anche se magari d’impatto minore rispetto ad altrove, possa portare la nostra regione, o il Governo nazionale, a dover assumere misure di contenimento pandemico quando le altre regioni invece si avviano verso la riapertura”.

L'incremento del contagio nel Ponente

Un’ordinanza che è stata comunicata ai sindaci del territorio contestualmente ai dati della pandemia relativi al ponente ligure che parlano di un incremento del contagio, con dati superiori alla media regionale e su entrambe le province, sia Savona, sia Imperia, con il superamento di 250 casi su 100.000 per settimana che in base all’ultima normativa del governo, rappresentano la quota di attenzione per eventuali provvedimenti restrittivi. “Stiamo ragionando su questo – ha detto Toti – in attesa dell’esito della riunione del Consiglio dei Ministri di domani (oggi) da cui dovrebbe emergere un nuovo provvedimento a cui la nostra regione si potrà agganciare per eventuali misure ulteriormente restrittive sulle due zone in questione, cioè Savona che ha una situazione di particolare difficoltà e Imperia che risente della crescita dei contagi in area francese”.

La visita dei Toti a Savona e Imperia

Il presidente ha preannunciato la sua visita di oggi a Savona e di giovedì a Imperia per incontrare i vertici della sanità del territorio e i sindaci con cui fare il punto.

Si tratta di vedere se nelle prime due giornate di fascia rossa avremo una inversione del trend o se sia più prudente, utilizzando come abbiamo sempre fatto dall’inizio della pandemia il criterio della massima cautela, immaginare che alla mezzanotte del giorno di Pasquetta alcune zone della nostra regione non tornino in una fascia di minore rischio ma prolunghino la chiusura pasquale per alcuni giorni”.

Aumento dei posti letto in Asl 1 e Asl 2

Alisa– aggiunge il presidente - la nostra task force sta elaborando un passaggio alla fase 4 del piano di contenimento pandemico ospedaliero per i presidi della Asl1 e della Asl2, aumentando i posti letto in modo precauzionale sia di terapia intensiva che di media intensità, in vista probabilmente di una pressione ospedaliera su quelle due aree che di solito è proporzionale all’aumento dell’incidenza nei giorni precedenti”.

 

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