Lavagna

"Tre deficienti residenti a Cavi Arenelle", polemiche sulle parole del sindaco

Officina Lavagnese attacca Mangiante: "Abbia rispetto per il ruolo istituzionale"

"Tre deficienti residenti a Cavi Arenelle", polemiche sulle parole del sindaco
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“Tre deficienti residenti a Cavi Arenelle”. Il sindaco di Lavagna, Gian Alberto Mangiate ha apostrofato così tre cittadini nel corso di un video pubblicato ieri sulla pagina Facebook del Comune.

Officina Lavagnese attacca Mangiante: "Abbia rispetto per il ruolo istituzionale"

Secondo il primo cittadino i tre avrebbero espresso «giudizi assolutamente negativi sull’amministrazione comunale» a causa dell’interruzione nell’approvvigionamento idrico verificatasi, sabato scorso, ad Arenelle. «Preciso che il termine deficiente non è denigratorio in quanto, dal latino deficere, cioè mancare, significa che loro stessi affermano di non essere certi che l’incuranza o la noncuranza da parte dell’amministrazione sia la motivazione in base alla quale si sia verificato questo guasto” ha precisato Mangiante che poi ha aggiunto: «Io trovo veramente vergognoso che ci siano delle speculazioni su fatti che possono anche aver dato dei disturbi e fastidi alle persone residenti, basandosi soprattutto su degli elementi non certi, come loro stessi affermano nel loro post». L’affondo finale del sindaco è tutto per uno dei tre che, in passato «ha pure concorso ad amministrare Lavagna per oltre 10 anni». «Prima di parlare – ha concluso Mangiante - informarsi è sempre una grandissima attestazione di furbizia». Inevitabili le polemiche. Il gruppo di minoranza Officina Lavagnese attacca il primo cittadino. «Visto il tono astioso del sindaco e le sue parole, gli ricordiamo che al di là del significato etimologico della parola “deficiente”, molto diverso è il suo significato nell’uso comune del termine – dicono i consiglieri comunali Guido Stefani e Aurora Pittau - ci domandiamo se con quel termine ha voluto ricomprendere anche noi, visto che abbiamo raccolto la segnalazione e formulato al riguardo un’interrogazione». Stefani e Pittau, infatti, in base alle testimonianze di persone del posto, ipotizzano che la rottura della tubazione dell’acquedotto situata lungo l’Aurelia sia riconducibile ai lavori di pulizia del canale di scolo, usato anche come sottopasso. Questa estate, terminato il lavoro, gli operai del Comune non avrebbero, sempre secondo quanto riferito da Stefani e Pittau, rimesso le barriere di protezione.

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