L'intervista

"Troppi ritardi e ora la situazione rimane comunque molto critica"

Caso Torriglia, interviene il sindacalista Gianelli

"Troppi ritardi e ora la situazione rimane comunque molto critica"
Pubblicato:

Le case di cura che hanno effettuato il lockdown in tempo si sono salvate dalla pandemia. A sostenerlo, analizzando quanto avvenuto alla Casa di Riposo Torriglia di via Preli a Chiavari, è Libero Gianelli, sindacalista responsabile Funzione Pubblica della Cgil Tigullio – Golfo Paradiso.

L'intervista - "Chi ha anticipato il lockdown si è salvato dal virus"

Secondo Gianelli, tardivo l’intervento sul lockdown all’interno della struttura:

"L’intervento di Alisa Liguria e della Asl 4 chiavarese al Torriglia è stato tardivo e non risolutivo – commenta Gianelli -. La Asl è intervenuta attorno al 20 aprile; ricordiamo che la struttura di via Preli è accreditata Asl 4 ma non convenzionata. A questo ritardo sul “lockdown”, di circa 10-12 giorni, si sono verificate inoltre una serie di relative ricadute. Le strutture che hanno “chiuso” tra fine febbraio e inizio marzo, in concomitanza con l’ordinanza regionale, si sono maggiormente salvate disastro della pandemia. Tra i ritardi, mi riferisco anche al mancato commissariamento del consiglio di amministrazione della Fondazione, e alla mancanza del personale interno ed esterno, dovuto al contagio. Ed ora la situazione rimane sempre critica".

Una decina le positività riscontrate nel personale del Torriglia

"Un altro ritardo che definirei indegno, quello di non aver fatto i tamponi al personale dipendente, fortemente colpito da una serie di positività. Complessivamente ho riscontrato un massimo di 7/8 dipendenti positivi su 24 in totale, dato che oggi si sarebbe dimezzato poiché almeno 4 dipendenti sono guariti. Il 13 marzo scorso, come Funzione Pubblica della Cigil Tigullio Golfo Paradiso, abbiamo inviato una diffida anche sullo scarso e carente utilizzo dei dispositivi individuali di protezione".

Un dato che Gianelli chiarisce che è ufficioso, per via anche della presenza di una decina di operatori esterni della “Cooperativa Tassano” e dei “Servizi Sanitari Tigullio”.

"Credo che ci sia la possibilità che ci possano essere alcuni lavoratori che lavorano in più strutture. Non è da escludere dunque che il focolaio sia arrivato dall’esterno".

Su sanificazioni e pulizia dei locali, sta operando all’interno del Torriglia l’azienda Narcas srl, la stessa in forza alla Asl 4:

"In questa situazione di pandemia, i dipendenti dell’azienda al lavoro all’ospedale di Lavagna e di Sestri Levante hanno operato anche nella casa di riposo. Una scelta alquanto discutibile, dettata non dal CdA della Fondazione ma da Alisa e Asl 4; un altro intervento assolutamente non risolutivo".

L’auspicio per il Torriglia

"I lavoratori della struttura auspicano per tutti un sereno ritorno al lavoro in condizioni di sicurezza e con una visione di futuro".

Come noto, quanto avvenuto al Torriglia è ora diventato anche materia formale d'indagine da parte degli inquirenti: Il Nuovo Levante sta seguendo da vicino la vicenda sin dall'inizio, con, ogni settimana, le storie in esclusiva raccontate dai parenti dei purtroppo tanti - quanti di preciso ancora non è dato ufficialmente sapere, in un silenzio che pare arduo riuscire a rompere - morti nella struttura.

Seguici sui nostri canali