La manifestazione

Ucraina, la solidarietà della Liguria a un anno dallo scoppio della guerra

Ieri, venerdì 24 febbraio, la “Giornata di solidarietà per la pace”

Ucraina, la solidarietà della Liguria a un anno dallo scoppio della guerra
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«È passato un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, un conflitto che ha portato sofferenze, distruzione, centinaia di migliaia di morti e di persone in fuga dal proprio Paese. La nostra posizione rimane la stessa di un anno fa: siamo a fianco del popolo ucraino, la loro è una battaglia per tutta l’Europa».

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della “Giornata di solidarietà per la pace”, l’iniziativa organizzata ieri, venerdì 24 febbraio, dalla comunità ucraina ligure e dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, in collaborazione con Regione e Comune di Genova, per ricordare i dodici mesi di conflitto appena trascorsi.

«Iniziative come quella di questa sera, che permette di ascoltare le testimonianze dirette delle persone che hanno sofferto per la guerra e delle tante realtà liguri che si sono impegnate nell’accoglienza dei profughi, sono occasioni preziose per ribadire ancora una volta la nostra vicinanza e solidarietà all’Ucraina - ha continuato, sempre ieri, il governatore ligure -. La speranza di tutti noi è che questa guerra possa finire il prima possibile, restituendo la pace al popolo ucraino e a tutta l'Europa».

In contemporanea con il momento di raccoglimento condiviso con la cittadinanza e la comunità ucraina tenutosi in piazza De Ferrari, il maxischermo del Palazzo della Regione ha mostrato i nomi di una ventina tra le città più colpite dai bombardamenti: Mariupol, Kharkiv, Kherson, Bucha e tante altre località, grandi e piccole, ormai da un anno tristemente al centro delle cronache di guerra. Anche la fontana di piazza De Ferrari ha reso omaggio all’Ucraina, tingendosi dei colori giallo - blu della bandiera. A seguire, nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, spazio alle parole e ai racconti di chi ha vissuto e sta ancora vivendo gli effetti del conflitto, oltre a quelle dei liguri impegnati nell’accoglienza e nella solidarietà.

Fin dai primi giorni dopo l’invasione russa, la Liguria ha messo a disposizione le sue strutture e le sue professionalità per aiutare le persone in fuga dall’Ucraina. Dall’inizio dell’emergenza, le Asl hanno preso in carico circa settemila profughi, di cui poco meno della metà nel territorio dell’Asl3. La Regione ha anche messo a disposizione ventinove alloggi Arte (otto a Savona, venti a Genova e uno a Chiavari) che ospitano settantacinque persone. Al momento, nella struttura Santa Dorotea (gestita dalla Protezione civile regionale in stretto contatto con la Prefettura di Genova) sono ospitati sessanta profughi, inclusi venti bambini in cura al Gaslini e i loro familiari.

 

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