Un nuovo divieto di balneazione per Rapallo

Stop ai tuffi a San Michele: ma a Rapallo continuano le polemiche anche per il punto di rilevamento 76

Un nuovo divieto di balneazione per Rapallo
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L'ordinanza di divieto di balneazione è stata firmata ieri dal Sindaco Carlo Bagnasco: interessate le acque di San Michele di Pagana.

Divieto di Balneazione a San Michele: all'origine dei rilievi negativi potrebbe esservi il nubifragio di sabato scorso

I rilievi Arpal sulla qualità delle acque marine hanno parlato chiaro: presenza di inquinanti, necessario lo stop alla balneazione. Stop ufficializzato ieri dalla firma in calce all'ordinanza del Sindaco Carlo Bagnasco. Ora saranno necessarie nuove verifiche, anche per stabilire la causa dei rilevamenti: non è escluso infatti si tratti di un problema transitorio causato dal nubifragio dello scorso fine settimana che può avere riversato in mare materiali inquinanti proprio poche ore prima dei controlli Arpal.

Il Movimento porta in Europa il problema balneazione a Rapallo

L'area interessata dal divieto è quella del punto di rilevamento 75, ma a Rapallo le polemiche per un divieto di balneazione - questo permanente - perdurano da tempo sul vicino punto 76. La vicenda è recentemente approdata in Europa con un’interrogazione 5Stelle presentata dalle europarlamentari Eleonora Evi e Tiziana Beghin per far luce su eventuali violazioni della direttiva 2006/7/Ce per il protrarsi della scarsa qualità delle acque di balneazione a Rapallo, che già, secondo una sentenza europea del 2012, figurava tra gli agglomerati liguri inadempienti per il trattamento delle acque reflue, come ribadito anche a dicembre 2016.

«Ci siamo rivolti nuovamente alla Commissione europea per chiedere risposte chiare e urgenti su un problema che ormai si trascina da decenni a Rapallo. Per troppi anni si è continuato a rinviare il problema senza mai risolverlo. L’auspicio è che quest’interrogazione possa contribuire a sbloccare la situazione, a tutela della vocazione turistica di Rapallo e nell’interesse degli operatori balneari e di tutto il commercio cittadino», commenta Fabio Tosi. «Ci è sembrato doveroso riportare all’attenzione dell’Europa una situazione a nostro avviso molto grave, gestita in modo fallimentare dalle amministrazioni locali che non hanno fatto altro che peggiorarla nel corso del tempo», aggiunge l’eurodeputata Eleonora Evi. «Sono passati cinque anni e una sentenza della Corte di Giustizia, ma ancora oggi i cittadini e i turisti che visitano Rapallo non possono godere di un mare pulito - conclude Beghin - Vogliamo sapere cosa è stato fatto per restituire ai cittadini questo tratto di mare “rubato”».

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