Una mostra per rilanciare la Fontanabuona

La collettiva sarà inaugurata sabato 23 giugno attraverso tre tappe che prevedranno l’apertura alle ore 15 al Lascito Cuneo in largo Lavezzo 4

Una mostra per rilanciare la Fontanabuona
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Una mostra d’arte per rilanciare la Fontanabuona. Con questo obiettivo Ermanno Di Mitri, pittore ed organizzatore di eventi, ha radunato sedici artisti che insieme a lui esporranno opere che vanno dalla pittura, alla fotografia, passando per la scultura, l’incisione e la grafica, per la seconda edizione della MAC, la Mostra d’Arte Contemporanea. La mostra è stata organizzata dal Centro Culturale Lascito Cuneo e dalla Pro Loco di San Colombano Certenoli, con la direzione artistica di Di Mitri e il patrocinio dei Comuni di San Colombano Certenoli, Lorsica e Coreglia.

Una mostra per rilanciare la Fontanabuona

La collettiva sarà inaugurata sabato 23 giugno attraverso tre tappe che prevedranno l’apertura alle ore 15 al Lascito Cuneo in largo Lavezzo 4 a Calvari, successivamente saranno esposte le opere nel Comune di Coreglia, in piazza Guainazzo 1, e per le 18 al Museo del Damasco di Lorsica in via Casali 109, dove si terrà il rinfresco conclusivo.

All’esposizione sarà possibile accedere gratuitamente tutti i giorni in tutte e tre le sedi, dalle ore 16 alle ore 20, a partire da sabato 23 giugno, fino a domenica 1 luglio.

Ad esporre le loro opere saranno Mino Alessio, Maria Cristina Rumi, Daniela Spaggiari, Frika Art “Federica Pappapietro”, Gigi Gregory, Franco Casoni, Lia Gnecco, Consuelo Cocchini, Stefano Boidi, Pietro Burzi, Massimo Massari, Valeria Rossi, Roberto Curotto, Antonella Tiozzo, Leo Gargiulo, Jacopo Di Mitri e Ermanno Di Mitri, con gli arredi floreali a cura di Federica Stufaldi.

«Una piccola sfida ma anche un certo impegno, per dimostrare che sull’idea di paese deve prevalere l’idea di vallata – spiega Di Mitri – Il nostro impegno nasce per dire che l’arte non ha confini, né campanilismi, né personalismi».

Un progetto che vuole riportare l’arte in luoghi verso cui spesso non c’è molta attenzione. «L’arte è di tutti e va portata anche nei piccoli centri, ritornando in questo un po’ sulla linea tracciata dai nostri avi, che arricchivano i loro paesi di arte e cultura, donando quel poco che avevano per far crescere la loro comunità. Come nel caso dei decori delle chiese o dei monumenti».

La scelta di Di Mitri per la seconda edizione della MAC è stata anche quella di puntare sui giovani. «Esporranno tanti ragazzi perché vogliamo dare il segnale che l’entroterra è un nostro patrimonio che deve tornare a vivere con l’impegno e l’estro dei giovani».

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