Vaccini, le lettere arriveranno a casa
Le certificazioni per i ragazzi dai 6 ai 16 anni dovevano passare per gli istituti ma ciò è stato reso impossibile da problemi informatici
Vaccini, computer di ASL e scuole non si intendono, la Regione costretta a inviare le lettere a casa.
Vaccini, 137mila lettere in arrivo
Dopo la prima, particolamente critica (in quanto gli inadempienti vedranno decadere l'iscrizione dei figli) tranche di lettere/certificato inviate a ciascuna famiglia i cui figli erano iscritti ad asili e scuole per l'infanzia, adesso era il turno di quelle con figli iscritti ad elementari, medie o superiori, sino ai 16 anni di età. In un certo senso una situazione meno emergenziale - per le famiglie i cui figli sono iscritti alle scuole dell'obbligo non potrà saltare l'iscrizione, ma in caso di reiterata inadempienza scatteranno "solo" le sanzioni amministrative - ma da un altro più massiccia e difficile da gestire: si tratta infatti del triplo di nuclei familiari interessati, 137mila circa, e fra cui il tasso di inadempienti al calendario vaccinale è molto più alto, attorno al 18% (questo in quanto, rispetto ai più piccoli, molti ragazzi sino ai 16 anni possono rientrare in inadempienze più "soft", quali mancati richiami vaccinali).
Sistemi informatici incompatibili, le lettere saranno spedite a ciascun domicilio
Per questo, e per contenere i costi, la Regione e l'assessore alla Sanità Sonia Viale aveva previsto di inviare le lettere nominali - che sarebbero state considerate autocertificazione valida alla scadenza del 31 ottobre per la prenotazione di una visita vaccinale - agli istituti scolastici. Sarebbero stati poi questi a distribuirle direttamente agli alunni. Ma qui è cascato l'asino: i sistemi informatici delle ASL e delle scuole sono troppo diversi, incompatibili, e non è stato possibile metterli in contatto affinché si scambiassero i dati anagrafici e clinici degli studenti.
Due settimane di tentativi vani, ora con la scadenza del 31 ottobre alle porte non c'è più tempo da perdere e la Regione si è vista costretta a fare marcia indietro: come a settembre, le lettere saranno inviate singolarmente a ciascuna famiglia, affidandosi agli archivi delle sole ASL. Il tutto avrà un costo per le casse regionali stimato in oltre 100mila euro. Gli inadempienti avranno tempo sino al 31 marzo per mettersi in regola col calendario vaccinale, in caso contrario scatteranno le sanzioni pecuniarie.