Vaccini, ora è il turno delle scuole dell'obbligo

137 mila lettere pronte a partire, Viale: «Un passo per volta»

Vaccini, ora è il turno delle scuole dell'obbligo
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Ieri in Consiglio Regionale si è tornato a parlare di vaccini obbligatori: prosegue la «via ligure», ora è il turno delle scuole dell'obbligo.

Vaccini obbligatori, l'interrogazione di Pastorino

Ad introdurre il discorso in Consiglio è stato Gianni Pastorino (Rete a Sinistra-Libera-MENTE Liguria), che ha illustrato un’interrogazione, sottoscritta anche dall’altro componente del gruppo Francesco Battistini, nella quale si sono chiesti i programmi futuri da parte della Regione nell'ambito della nuova legge di obbligo vaccinale per bambini e ragazzi sino a 16 anni. In particolare, Pastorino ha domandato lumi in merito alle prossime scadenze: marzo per la messa in regola di chi, all'inizio dell'anno scolastico, ha ottenuto l'accesso alle scuole per l'infanzia solo attraverso la lettera di autocertificazione dell'ASL e dovrà nei prossimi mesi mettersi a norma col calendario vaccinale, 31 ottobre per la documentazione degli studenti alle scuole dell'obbligo.

L’assessore alla sanità Sonia Viale ha ribadito le proprie perplessità sulla legge del Governo «ma, essendo assessore e avendo delle responsabilità. il mio obbligo è stato attuarla nel modo più corretto possibile». Viale ha ricordato le iniziative assunte affinché nessun bambino in Liguria dovesse rimanere fuori dagli asili nido e dalla scuola dell’infanzia a partire dall’11 settembre, «agevolando le famiglie per recuperare la documentazione richiesta cioè sostituendo il tutto con una lettera recapitata a casa delle famiglie».

Viale: «Un passo per volta» per affrontare il carico burocratico e facilitare famiglie e scuole

Sonia Viale

«Adesso – ha aggiunto - la legge va applicata un passo alla volta, ponendo altre priorità: per quanto riguarda i bambini fra 0 e 6 anni ora gli uffici sono impegnati nelle visite prenotate per i cosiddetti inadempienti, per accompagnare la famiglia nell’eventuale percorso vaccinale. Per quanto la scuola dell’obbligo – ha spiegato - le famiglie devono presentare la documentazione entro il 31 ottobre, ma la conseguenza non è l’esclusione dalla scuola, bensì è previsto un sistema sanzionatorio con tutta una serie di tempistiche. Non ho nessuna intenzione di fare il gabelliere per conto dello Stato sulle famiglie e, nel rispetto della legge, mi sono data una serie di priorità, come le visite, che hanno un “trend” che proseguirà da qui a febbraio; dopo di che, finite le visite per la fascia di età 0 – 6 anni, inizieranno le visite per la fascia di età 6 – 16 anni, pertanto solo allo scadere di tutte le varie visite e procedure si valuteranno i vari percorsi e i vari adempimenti». Viale ha annunciato che, rispetto ai tempi di applicazione delle sanzioni, visto il susseguirsi di circolari ministeriali, rivolgerà una serie di quesiti al ministero.

Ora è il turno delle scuole dell'obbligo: 137mila lettere in arrivo agli istituti

Insomma, un passo alla volta, ed ora è il turno di elementari e medie. Se la «via ligure» delle lettere inviate dalle ASL e valenti come autocertificazione temporanea in attesa della scadenza di marzo ha ben funzionato, ora è il turno di applicarla agli studenti della scuola dell'obbligo per le famiglie dei quali, seppur non rischino la decadenza delle iscrizioni, se non in regola con le vaccinazioni scatteranno le sanzioni amministrative. Le 58mila lettere riguardanti le scuole per l'infanzia e gli asili sono state recapitate direttamente alle famiglie: le 137mila che partiranno ora andranno direttamente alle scuole, per contenere i costi. Saranno poi gli istituti a consegnare direttamente le buste alle famiglie degli iscritti.

Molto più alto il numero degli inadempienti fra i ragazzi più grandi rispetto a quello dei bambini delle scuole per l'infanzia, circa il 17% degli studenti non sarebbe in regola. Si tratta, tuttavia, in buona parte di inadempienze più "soft", una cifra infatti che si alimenta anche di disattenzioni e dimenticanze ad esempio sui richiami a ragazzi di per sé già vaccinati, anziché la frequente opposizione ideologica che si riscontrava nella più piccola percentuale di inadempienti della prima tranche vaccinale. In questo caso, dunque, la preoccupazione principale è probabilmente il carico burocratico della misura piuttosto che le opposizioni degli "irriducibili".

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