Vajolo, Bassetti: "Se aumentano i casi, sì al vaccino"
"Ci sono motivi di preoccupazione perché un virus del mondo animale è diventato del mondo umano"

Sono in corso ulteriori esami sulla ragazza di 22 anni tornata dalle Canarie e presentatasi al Pronto Soccorso di Lavagna con sintomi riconducibili al vajolo delle scimmie. Se i primi test hanno dato esito negativo, secondo il primario di Malattie Infettive del Policlinico San Martino Matteo Bassetti non bisogna abbassare la guardia.
No a una vaccinazione di massa
"Se ci sarà un aumento importante dei casi si potrà pensare a una vaccinazione, ma ad personam e molto specifica - spiega Bassetti - per esempio agli operatori sanitari, a chi lavora in alcuni reparti, ai contatti ravvicinati e ad alcune categorie. Cerchiamo di essere tranquillizzanti, al momento il vaiolo della scimmia che colpisce l'uomo non rappresenta un problema per quanto riguarda la popolazione. Giusto avere i protocolli ma non è giusto che la popolazione si allarmi"
Infezioni lievi
"Avremo un aumento significativo nelle prossime settimane di casi, d'altronde in poco più di dieci giorni siamo arrivati a trecento casi in venti Paesi del mondo - prosegue Bassetti - ma stiamo parlando di infezioni che si limitano da sole, non hanno bisogno di grandi terapie. Non abbiamo assistito neanche a un decesso, è evidente che ci sono motivi di preoccupazione perché un virus del mondo animale è diventato del mondo umano. La trasmissione comunque è da una persona all'altra attraverso il contatto molto stretto, con le lesioni tipiche del vaiolo o con le goccioline del respiro".