Viabilità, Paita: «Liguria emergenza nazionale. Ora pedaggi gratuiti»

Anche l'esponente di Italia Viva, dopo Toti, si getta nella mischia chiedendo interventi governativi nell'emergenza autostradale di questi giorni: ma il sapore generale della questione è quello della campagna elettorale alle porte

Viabilità, Paita: «Liguria emergenza nazionale. Ora pedaggi gratuiti»
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Anche Raffaella Paita, dopo questi giorni di passione sulle autostrade liguri, entra nell'argomento rilasciando una nota stampa in cui ad essere oggetto di frecciate sono sia il Governo che il presidente regionale Toti, che a sua volta nelle scorse ore ha rilasciato analoghe note stampa.

Viabilità, Paita: «Liguria emergenza nazionale. Ora pedaggi gratuiti»

«Il governo pensa di prendere atto che in Liguria c’è una emergenza nazionale? Abbiamo diritto ad un presidente di Regione che anziché passare il suo tempo a fare agenzie inizi a fare il suo lavoro di programmazione e controllo?», chiede la capogruppo di Italia Viva in Commissione Trasporti alla Camera.

«A causa dell’ennesima emergenza la Liguria è una interminabile coda. Il necessario adeguamento delle barriere fonoassorbenti sta avvenendo senza alcuna gestione e programmazione. Ora è indispensabile l’immediata gratuita dei pedaggi visto il disagio provocato ai liguri e ai turisti», conclude.

Stesse conclusioni e richieste proprio di Toti insomma, da cui pure ci si tiene a distinguere: in pratica se qualcuno non se ne fosse accorto, ma in coda in autostrada vi è tutto il tempo per ragionarci e farvi caso, col voto regionale in primavera è già cominciata la campagna elettorale e tutte le parti non stanno facendo altro che cercare di rivendicare la proprietà dello status di incolpevoli vittime del problema nei confronti del Governo sordo e complice. E, naturalmente, se davvero si interverrà per abolire temporaneamente i pedaggi sulla rete autostradale ligure, tutti si getteranno a cercare di ascriversi personalmente tale vittoria. I cittadini, intanto, stanno in coda e la colpa, come al solito, è sempre di qualcun altro, dunque alla fin della fiera, magicamente di nessuno.

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