Villa abusiva sequestrata, il costruttore si difende: «Si sapeva da 10 anni»

Lanata: «Tutti sapevano, anche in Comune. Poi è crollato il ponte Morandi e tutto è cambiato». E sulle famiglie rimaste fuori casa: «Non erano sprovveduti, hanno consapevolmente firmato un compromesso»

Villa abusiva sequestrata, il costruttore si difende: «Si sapeva da 10 anni»
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In un'intervista sul Secolo XIX di oggi il costruttore Luigi Lanata, il costruttore della villa abusiva sequestrata l'altro ieri a Case Sparse di Bacezza sulle alture di Chiavari, atto nel quale sono finite buttate fuori di casa tre famiglie, si difende.

Villa abusiva, la difesa del costruttore

«Ho sbagliato», ammette, «ma sto rimediando e pagando le dovute ammende, non fatemi passare per un mostro». Secondo il costruttore Lanata infatti le pratiche per sanare gli illeciti amministrativi erano già in corso, mentre sull'assenza del collaudo del cemento armato, per il quale l'edificio è sprovvisto di abitabilità e numero civico, addita stupefatto una certa ipocrisia: «Le case in questione sono state costruite oltre 10 anni fa», (la foto in evidenza, infatti, risale al 2008), «tutti sapevano, anche in Comune, e mi era stato dato il tempo di rimediare». Ma poi qualcosa è cambiato. Cosa? Secondo Lanata «il crollo del ponte Morandi ha cambiato tutto». Infatti il sequestro che ha obbligato a sloggiare le famiglie che lì abitavano è dovuto non tanto alle violazioni paesaggistiche ed edilizie, quanto proprio all'assenza di quel collaudo senza il quale, tecnicamente, l'edificio può ritenersi non sicuro e a rischio crollo.

Lanata ha già presentato due relazioni ingegneristiche che attesterebbero la sicurezza della struttura, ma la questione è evidentemente complessa data la moltitudine di irregolarità, pur in via di regolarizzazione, che mette in difficoltà le famiglie "sfrattate". Che tuttavia, forse involontariamente, il costruttore Lanata mette in mezzo: nel sottolineare sulle pagine del Secolo XIX che tali famiglie vi abitano tranquillamente e senza problemi da 10 anni, infatti, il costruttore dichiara che «non sono sprovveduti, sono architetti ed ingegneri, persone che conoscono bene la storia delle case ed hanno accettato in modo consapevole di acquistarle firmando un compromesso». Insomma, nel voler sottolineare che chi vi abita è testimone della sicurezza dell'edificio, il costruttore Lanata indirettamente attribuisce loro anche la responsabile consapevolezza di aver firmato atti e contratti su un edificio abusivo e in mancanza di validazione da parte di un notaio: qualcosa che potrebbe mettere queste famiglie, già improvvisamente trovatesi in difficoltà, non poco in imbarazzo.

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