Al via il Club degli inguaribili lettori

Si inizia con due appuntamenti nella sala di lettura della biblioteca di via Ravaschieri a Chiavari

Al via il Club degli inguaribili lettori
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Parte il doppio appuntamento con “Il club degli inguaribili lettori” a cura di Maria Simonella, bibliotecaria della Società Economica. Vista l’entusiastica e cospicua adesione di “inguaribili” gli incontri fissati saranno due: mercoledì, 19 febbraio e venerdì 21 febbraio, in entrambi i casi, alle ore 18.15 nella sala di lettura della biblioteca di via Ravaschieri.

Chi non si fosse ancora “iscritto” può ancora aggiungersi al gruppo e partecipare

"Naturalmente si tratta di una sorta di laboratorio ancora in itinere e work in progress - spiega Simonella - per cui chi non si fosse ancora “iscritto” può ancora aggiungersi al gruppo e partecipare, inoltre l’ingresso è estremamente libero e aperto anche chi, eventualmente, non abbia letto il libro scelto di volta in volta ma sia incuriosito ad ascoltare le opinioni di chi lo ha già letto. Insomma il nostro club vuole davvero essere un punto di riferimento dedicato a chi ama i libri e la lettura e abbia voglia di scoprire qualcosa di nuovo o condividere il proprio pensiero. Proprio da questa idea era nato anche il sottotitolo del club 'Tante teste per un testo' e non escludiamo neppure che, per il futuro, con la creazione di due gruppi si possa arrivare alla scelta di due libri diversi, saranno gli stessi 'inguaribili' a decidere e a votare".

Il primo libro scelto

Intanto come primo libro la scelta è stata"La vita davanti a sé" (titolo originale: La vie devant soi) romanzo dello scrittore lituano naturalizzato francese Romain Gary (pubblicato il 14 settembre 1975 da Mercure de France), scritto sotto lo pseudonimo di Émile Ajar, escamotage che gli permise di vincere per la seconda volta (cosa non concessa dal regolamento) il premio Goncourt, che Gary aveva già ottenuto quasi vent’anni prima con “Le radici del cielo”. Nel 1977 il romanzo venne trasposto nell'omonimo film (interpretato da Simone Signoret) e nel 1978 vinse l’Oscar come miglior film straniero.

Il libro racconta la storia di Madame Rosa, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, musulmani ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé uno dei suoi protetti.

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