Archeologia, papirologia e Giuseppe Botti: incontro dedicato a Chiavari
Appuntamento sabato 14 ottobre alle ore 10 nella Sala Ghio Schiffini
Scambi culturali fra Tigullio e Val di Taro. Alla Società Economica di Chiavari l’incontro organizzato dalla Sezione “Tigullia” l’Istituto di Studi Liguri, la Società Economica di Chiavari, il Centro Studi Cardinal Casaroli di Bedonia e per la parte organizzativa il Centro culturale “Lascito Cuneo” di Calvari. Sabato 14 ottobre, alle ore 10, presso la Sala Ghio-Schiffini tre importanti interventi con al centro l’archeologia, la papirologia e lo studioso Giuseppe Botti, che dedicò la vita agli antichi Egizi.
Questa bella tradizione, che vede coinvolti la Sezione “Tigullia” dell’Istituto di Studi Liguri, la Società Economica di Chiavari, il Centro Studi Cardinal Casaroli di Bedonia e per la parte organizzativa il Centro culturale “Lascito Cuneo” di Calvari, è stata quest’anno ripresa dopo la forzata pausa dovuta al covid. Al primo incontro che si è svolto a Bedonia lo scorso 22 luglio fa ora seguito l’incontro chiavarese, che si terrà nella sala Ghio-Schiffini della Società Economica sabato 14 ottobre con inizio alle ore 10.
Tre interventi in programma
Tre sono gli interventi in programma, svolti da altrettanti qualificati relatori che faranno conoscere i risultati di studi e ricerche su un territorio dell’oltre Appennino che fin dall’antichità ha avuto una diretta relazione con il versante ligure, in particolare con l’area del Tigullio.
L’archeologo Angelo Ghiretti, che è anche il direttore del Museo delle Statue-stele lunigianesi, illustrerà la scoperta di un insediamento militare romano in località Bora Malgara, nei pressi del valico del Valoria, precursore di quello della Cisa da lui individuato una decina di anni or sono. Sarà un racconto affascinante che metterà in evidenza come da una attenta osservazione della morfologia dell’ambiente si possa arrivare a gettar luce su un lontano passato.
Nicola Reggiani, docente all’Università di Parma, parlerà invece di un personaggio - Giuseppe Botti, scomparso cinquant’anni fa - di famiglia originaria di Romezzano, uno sperduto gruppo di case in alta Val Ceno, fra il Passo del Tomarlo e il monte Penna, che a buona ragione può essere definito “pioniere italiano della papirologia”, ossia dello studio e dell'interpretazione dei papiri dell’antico Egitto.
Assieme a Patrizia Raggio, Nicola Reggiani ha pubblicato proprio recentemente un libro sulla vita e il mondo di questo studioso che arrivò a ricoprire la cattedra di Egittologia all’Università “La Sapienza” di Roma e che dedicò la sua vita a studi molto specialistici che lo resero famoso.
Valentina Pestarino, dell’Università di Genova, Dipartimento di Romanistica e Antichistica, farà una carrellata su Veleia, la città fondata dai romani sulle colline fra il Parmense e il Piacentino, in un luogo strategico per i transiti appenninici, eletta a municipio con giurisdizione su un vasto territorio che andava dalla Val di Taro, alla media Val Trebbia, alla Val d’Aveto.
La cosiddetta “Tavola veleiate” ha consentito di determinarne la suddivisione amministrativa per “pagi” ma l’approfondimento degli studi sulle evidenze archeologiche ed epigrafiche cui si è dedicata la Pestarino hanno consentito di comprendere meglio l’ideologia politica di Roma fra il primo e il secondo secolo dopo Cristo a proposito delle fondazioni di centri urbani in aree apparentemente decentrate.
Porgeranno i saluti all’inizio dell’incontro il presidente della Società Economica, Francesco Bruzzo e il presidente del Centro Studi Cardinal Casaroli professore Corrado Truffelli, mentre il professore Giovanni Mennella, presidente dell’istituto di Studi Liguri e della Sezione “Tigullia”, farà la presentazione introduttiva dei relatori e dei loro interventi.