Cultura vs Covid

Capacità di reinventarsi e passione: Marzia Dentone resiste con il Musel

La direttrice del MuSel e archeologa Marzia Dentone ci racconta come questo settore si sia dovuto reinventare in emergenza sanitaria

Capacità di reinventarsi e passione: Marzia Dentone resiste con il Musel
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Uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi legata al Covid è sicuramente quello della cultura. Fin dal lockdown di marzo tutte le attività legate a questo settore si sono inevitabilmente fermate. C’è stata poi una timida ripresa nel periodo estivo per poi ritornare allo stop forzato in questi ultimi mesi.

La direttrice del MuSel e archeologa Marzia Dentone ci racconta come questo settore si sia dovuto reinventare, cercando nuovi canali di comunicazione.

Capacità di reinventarsi e passione: Marzia Dentone resiste con il Musel

La prima ondata e il lockdown

Da marzo il museo è rimasto chiuso diversi mesi. In questo periodo si è deciso di spostarsi sui social, sulla pagina Facebook Palazzo Fascie Rossi, dove ci si è dedicati a fare campagna social: «Abbiamo iniziato a realizzare dei piccoli video e alcuni post sulla pagina Facebook, alternando qualcosa di curioso a notizie archeologiche. Una sorta di tour virtuale del museo che va dalla preistoria all’epoca moderna – spiega Marzia Dentone – Poi ci siamo dedicati a progettare, scrivere bandi e a seguire webinar del settore».

La riapertura nel periodo estivo

Finita la chiusura forzata l’attività del museo ha ripreso regolarmente, con le opportune cautele: «Abbiamo inaugurato diverse mostre: una su tutte quella dedicata a Marcello Rezzano che ha dedicato a Sestri Levante molte delle sue litografie più preziose e che già ornano l’atrio e la scalinata che conduce alla biblioteca civica e ai piani del Museo archeologico e della città – continua Dentone – Abbiamo organizzato inoltre visite guidate all’aperto ed escursioni con l’inaugurazione del nuovo sentiero di Sant’Anna».

Da fine settembre di nuovo tutto chiuso

La mostra fotografica “Lupi d’Inverno” curata da Paolo Rossi e Nicola Rebora è stato l’ultimo evento organizzato durante il periodo estivo/autunnale, prima della chiusura. «Ora stiamo andando avanti sempre con la campagna social aderendo ad un’attività molto curiosa che coinvolge oltre centro musei di tutta Italia che si chiama “Piccoli Musei Narranti” – continua Dentone – L'iniziativa vuole valorizzare i poli culturali che al momento sono chiusi in seguito alle normative legate all’emergenza sanitaria, in modo da poter far sentire comunque la propria “voce” e mostrarsi al pubblico in altre e nuove forme».

Il futuro

Sugli investimenti da fare nel settore, sia in ambito locale che nazionale, la direttrice del MuSel ha le idee chiare: «È importante investire nella ricerca storica, archeologica e scientifica – continua la direttrice – Fondi di questo tipo purtroppo mancano sempre: la possibilità di riordino ed allestimento di musei e archivi sono importantissimi perché, mancando i fondi, diventa tutto molto più complicato. In questi mesi, anche grazie ai social, sono nate tante idee da persone che ci hanno scritto raccontando memorie o proposte di ricerca che sono interessantissime ma difficili da realizzare proprio per la mancanza di risorse». Per quanto riguarda il 2021 il MuSel si rinnoverà con nuovi strumenti: «Una delle nostre priorità è lavorare nei prossimi mesi per il rinnovamento dell’allestimento del museo. Essendo il nostro un museo multimediale è facile che molte strumentazioni con il tempo diventino obsolete».

Un pensiero positivo

Nonostante le difficoltà del momento il MuSel ha saputo reinventarsi utilizzando nuovi canali, come ad esempio i social, e ha creato nuove opportunità di incontro con cittadini e turisti. La pagina Facebook negli ultimi mesi è cresciuta sempre di più ed oggi conta oltre 2100 “mi piace”. Questo nuovo strumento ha fatto conoscere il museo cittadino a persone e a fasce d’età che prima non conoscevano questa realtà: «Per noi il rapporto con le scuole e con i bambini ma soprattutto con tutte le fasce d’età è importante». Lo strumento della diretta streaming ha portato nelle case di molte persone incontri interessanti sulla storia locale, dando una visibilità maggiore ad iniziative importanti. Inoltre gli incontri online hanno aiutato il MuSel a “fare rete”, stringendo legami con altri musei d’Italia che insieme hanno realizzato iniziative importanti. Il progetto “Piccoli Musei Narranti”, per esempio, ha continuato a crescere fino ad arrivare ad oggi con 150 piccoli musei aderenti, dalla Calabria alla Val D’Aosta, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, dalla Toscana alla Sicilia. Diciotto regioni rappresentate e poco meno di 300 contributi audio-video pubblicati. Le visualizzazioni superano già i 50.000 contatti, numeri importanti, in un momento in cui le porte di questi musei sono drammaticamente chiuse.

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