Dalle serate trasgressive al Covo alla conoscenza di don Gallo: quando un incontro ti cambia la vita

Rossella Bianchi, transessuale protagonista di tante serate trasgressive, ha scritto un libro sul noto prete. La presentazione mercoledì 30

Dalle serate trasgressive al Covo alla conoscenza di don Gallo: quando un incontro ti cambia la vita
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A cinque anni dalla scomparsa, avvenuta nel 2013, le abitanti del ghetto, le pricesas, raccontano il loro “Gallo”, quel prete da marciapiede che oggi sarebbe di essere ricordato dalle voci di quelli che spesso vengono definiti gli ultimi. Don Gallo ha avuto una forte influenza anche nel Tigullio, lasciando un segno indelebile in molti. Anche in Rossella Bianchi, transessuale protagonista di tante serate trasgressive al Covo di Nord Est di Santa Margherita, che oggi su di lui ha scritto un libro.

Dalle serate trasgressive al Covo alla conoscenza di don Gallo

Massimo Lagomarsino e Rossella Bianchi

Mercoledì 30 maggio alle 17.30 presso il Museo Biblioteca dell’Attore a Genova presentazione del libro di Rossella Bianchi “L’amico degli ultimi. Don Gallo visto dalle Princesas”. Con l’autrice intervengono il giornalista de Il Nuovo Levante Massimo Lagomarsino e Domenico Chionetti della Comunità di San Benedetto. Sarà inoltre presente la cantante Dalila Muscarella.

Un atto d'amore nei confronti degli Ultimi

La Bianchi è nata nel 1942 in un paesino della lucchesia con il nome di Mario, vive a Genova dagli inizi degli anni Sessanta e dal 2009 è presidente dell’associazione Princesa ideata da una intuizione di don Andrea Gallo. Ha già pubblicato “In via del Campo nascono i fiori” e “Angeli dalle ali bagnate”.

Il libro è un atto d’amore nei confronti dell’amico degli “Ultimi” e della città di Genova che Rossella ha amato dal momento in cui per la prima volta e scesa dal treno alla stazione di Genova Principe. “Mi sono allontanata in giro per il mondo, ma sempre mi riassaliva la voglia di riabbracciarti, di goderti, di viverti, in tutto il tuo splendore esaltato dal buio dei vicoli  - racconta la Bianchi - sapevo che non avrei combinato granché nella vita, eppure sono andata ben oltre le aspettative”.

"Non giudicava mai, era sempre pronto ad aiutare"

L’incontro con don Gallo avviene nel 2010 quando l’allora sindaco Marta Vincenzi dichiarò di voler chiudere i “bassi” presenti nell’antico “ghetto ebraico” dove ormai pochi transessuali esercitano il mestiere più antico del mondo.

“Andrea non giudicava mai era sempre pronto ad aiutare e determinato nel spronarci a fare sentire la nostra voce – conclude Rossella – conoscerlo è stato determinante nell’aiutarmi a riappropriarmi dei sogni perduti che le scelte fatte nella vita avevano finito per relegare in un angolo del mio cuore, grazie a lui ho acquistato la forza e l'incoscienza di mettermi a nudo”.

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