Gessi Adamoli presenta "Il mio Genoa"
Giovedì 22 febbraio alle 18 all’Auditorium San Francesco
Sarà presentato giovedì 22 febbraio alle 18 a Chiavari, all’Auditorium San Francesco (via Entella 7) “Il mio Genoa”, il libro del giornalista Gessi Adamoli che racconta, avendoli vissuti in prima persona sempre a stretto contatto con la squadra, gli ultimi 45 anni di storia del club più antico d’Italia. Il volume (Galata edizioni) pesa, neanche a dirlo 893 grammi.
Saranno presenti Federico Messuti, il sindaco di Chiavari che non ha mai nascosto la sua passione per il vecchio Genoa, e Gianluca Ratto, assessore allo sport. E poi tanti protagonisti del Genoa di oggi e di ieri a raccontare il loro Genoa. Da Milano arriverà Silvano Martina, dal Veneto Massimo Briaschi e da Reggio Emilia (dentista permettendo) Claudio Testoni. E poi Claudio Onofri, Luca Cavallo ed Elio Signorelli. Conduttore della serata il noto anchorman rossoblu Pinuccio Brenzini.
Adamoli (“Il Lavoro” prima e successivamente “La Repubblica”) inizia a scrivere di Genoa nell’estate del 1978, manco a dire nefasta per il Grifone. Viene mandato a Crocefieschi a intervistare Roberto Pruzzo, ormai passato alla Roma e con i rossoblu retrocessi in B. In cambio di O Rei arriva Musiello, centravanti che Adamoli definirà alla pastasciutta rischiando del suo. Romano, lui pure arrivato dalla Roma qualche anno più tardi in cambio di Nela, gli scaglierà invece contro un posacenere, per fortuna mancandolo. Destini di un cronista vero, che sta sul campo per metterci faccia e penna. Altro calcio, altro mondo, altro giornalismo: del burbero professore da Lipari diventerà prima amico e infine biografo; negli anni il calcio cambia e gli addetti ai lavori si fanno sempre meno avvicinabili, si esprimono per stereotipi, roba da farti scappare la voglia. Ma lo spazio per qualche rapporto franco esiste ancora, ad esempio con Giampiero Gasperini, o altri della vecchia guardia e di vecchio stampo. Ed è primo Gasperini che ha scritto la prefazione di questo romanzo popolare a tinte rossoblu. Il Grifo perde il pelo ma non il vizio, che nel caso di Adamoli consiste nel continuare imperterrito nella ricerca della notizia oltre l’asettica ufficialità di comunicati e dichiarazioni di facciata.