La tradizione dei Sepolcri
Tra i più particolari di quest'anno a Chiavari c'è quello allestito a San Giovanni, dove il Sepolcro è stato rappresentato con una barca chiamata "Tsunami", simbolo del periodo che stiamo vivendo

Andare in giro per Sepolcri: anche nel nostro Levante ne sono allestiti diversi. Ma cosa sono esattamente?
I sepolcri a Chiavari
Intanto qui eccone qualcuno allestito a Chiavari: senza dubbio tra i più particolari di quest'anno c'è quello allestito a San Giovanni, dove il Sepolcro è stato rappresentato con una barca chiamata "Tsunami", simbolo del periodo che stiamo vivendo. Ma suggestive sono anche le altre rappresentazioni:

Chiesa di San Giovanni a Chiavari

Saline Chiavari

Chiesa Cappuccini Chiavari

Cattedrale Chiavari

Scolopi Chiavari
Cosa Sono
A spiegare cosa sono i Sepolcri è il Museo Diocesano di Genova che così ha scritto:
"Si tratta di una tradizione molto sentita e che si svolge nei giorni che precedono la Pasqua. Durante il Giovedì Santo, all’interno delle chiese, vengono allestiti gli Altari della Reposizione nei quali viene riposta l’Eucarestia: questi altari vengono riccamente decorati con fiori e candele, tessuti preziosi e foglie fino al Venerdì Santo.
La visita ai “Sepolcri”, che per consuetudine devono essere visitati in numero dispari, si inserisce in una tradizione documentata a partire dal XV secolo.
Comunemente noto come ‘sepolcro’, ‘l’altare’ o ‘cappella della reposizione’ viene allestito al termine della celebrazione del Giovedì Santo, ed è destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate per conservarle sino al pomeriggio del Venerdì Santo quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale. Per comprendere come si articola la liturgia pasquale, bisogna specificare che con Triduo pasquale si intendono le celebrazioni che si svolgono nelle giornate di Venerdì, sabato e nella Domenica di Pasqua.Questi altari potevano essere allestiti utilizzando anche materiali poveri, quali legno, cartapesta, tessuti combinati a costruire delle scenografie teatrali e poi addobbati (...). Tra gli addobbi tipici dei sepolcri ricorrono i fiori bianchi, il vino fatto bollire con l’incenso e i semi di grano germogliati al buio che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte alla Resurrezione di Gesù. Nell’altare vengono collocati il tavolo, simbolo del sacrificio, il pane, dodici piatti degli Apostoli e il tabernacolo, in cui è posta l’Eucarestia. Tutta la chiesa viene oscurato in segno di dolore perché è iniziata la Passione di Gesù: le campane tacciono, l’altare più grande è disadorno, il tabernacolo vuoto e aperto, i Crocifissi coperti.
Come è stato anticipato, la tradizione vuole che il fedele entri nelle diverse chiese per visitare il sepolcro, e reciti in ognuna di esse il Gloria, l’Ave Maria e il Padre nostro; è consuetudine visitarne almeno tre e sempre in numero dispari. Il numero 7 era considerato nei secoli scorsi altamente simbolico e collegato a percorsi di riflessione spirituale e teologica: 7 sono i gradi della perfezione, 7 erano le sfere celesti e i rami dell’albero cosmico, 7 ancora erano i maggiori pianeti del sistema solare, elementi questi che lo connettevano al rinnovamento umano e personale. In origine, il giro delle sette chiese formalizzava un traguardo: ottenere l’indulgenza plenaria, concessa in occasione del Giubileo".