Sestri Levante

Parte il Microfestival “Riscopriamo le nostre terre perdute”

Organizzato dall'Associazione culturale TerreOltre, in collaborazione con il MuSel – Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante

Parte il Microfestival “Riscopriamo le nostre terre perdute”
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É iniziata a Sestri Levante il 24 luglio, la quarta edizione del Microfestival “Riscopriamo le nostre terre perdute” dell’Associazione culturale TerreOltre, in collaborazione con il MuSel – Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante, ed in partnership con il Touring Club Italiano, Associazione Riabitare l’Italia, Fondazione Museo Storico del Trentino, Terres Monviso, Riserva Biosfera UNESCO Monviso e CAI. Il Microfestival non è soltanto un evento, comprende un programma denso di appuntamenti, incontri, escursioni nei territori e dialoghi, perchè il senso del Microfestival è proprio questo: parlare, parlarsi e non smettere mai di essere curiosi per scoprire o “riscoprire” quanto la nostra terra offre. Nell’ambito del Microfestival, sabato 3 agosto è in programma a Sestri Levante a Palazzo Fascie Rossi, in sala Bo, il talk “Con le radici nel futuro: l’agricoltura nelle aree interne, esempi dall’entroterra di Levante”, domenica 4 l’evento Nocciolando a… Mezzanego e mercoledì 7 agosto, alle ore 21, in sala Carlo Bo, l’incontro “Le più antiche farine: scavi e ricerche al Riparo Bombrini (Balzi Rossi, Ventimiglia)”.

La quarta edizione: Con le radici nel futuro
Le aree interne d’Italia e i territori lasciati ai margini dello sviluppo novecentesco hanno vissuto un drammatico spopolamento che li ha progressivamente svuotati di abitanti, produzioni, cultura, tradizioni, identità, futuro. Alcuni di questi sembrano essersi perduti mentre altri cercano faticosamente vie per mantenersi e rilanciarsi, salvaguardando le proprie tradizioni e aprendosi al cambiamento. Un elemento su tutti riafferma però ancora l’esistere delle “terre perdute” e sembra capace di poterle rilanciare: il cibo e la sua produzione. Questi due elementi, infatti, permettono a un popolo disperso di ritrovarsi, a una cultura e a una lingua di salvaguardarsi e valorizzarsi, a un’economia di riprendere un cammino attraverso vecchie e nuove produzioni, a un territorio di cambiare per continuare a esistere.
Quest’anno il Microfestival è iniziato con l’inaugurazione della mostra fotografica “Enna: cuore giallo del Mediterraneo” curata dal fotogiornalista Massimo Gorreri e da Emiliano Negrini, direttore creativo del Microfestival.
Massimo Gorreri, fotoreporter di Parma, prepara reportages su magazine nazionali e internazionali tra cui: National Geographic Traveler, Corriere della Sera, Panorama, Famiglia Cristiana, Io Donna, Touring Magazine, Bell'Italia, Gente, ed altre testate estere; nel 2018 è stato finalista al World Report Award del Festival della Fotografia Etica di Lodi e al concorso dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite UNHCR, mentre nel 2019 ha partecipato al progetto Terrae Motus, Geografie e storie dell'Italia fragile. La mostra è allestita in Sala Carlo Bo, al primo piano di Palazzo Fascie, e permette di ammirare fotografie dedicate ad Enna e al suo territorio, al recupero delle tradizioni produttive in generale, in una terra “fragile”, caratterizzata dall’intenso colore giallo costituito da grano e acetosella, oltre che da resti archeologici di una cultura pre-ellenica.

Sabato 3 agosto, proprio nella stessa sala si svolgerà un talk dal titolo “Con le radici nel futuro: l’agricoltura nelle aree interne, esempi dall’entroterra di Levante”. Interverranno Fabrizio Bottari, Presidente del Consorzio Patata Quarantina – associazione per la terra e la cultura rurale, Franca Damico, titolare dell’agriturismo Rue de Zerli e produttrice del grano tosella rossa della Val Graveglia, Maria Grazia Sbarboro, proprietaria del Mulino Ra Pria di Belpiano, Pietro Armenante, titolare dell’Azienda agricola Tomato de Ma’. L’incontro sarà moderato da Stefano Linguanotto, membro del Consorzio Ospitalità Diffusa delle Valli del Parco dell’Aveto e della Cooperativa Agricola Rurale Isola di Borgonovo, e Marzia Dentone, conservatrice del MuSel – Museo Archeologico e della Città e responsabile tecnico-scientifico del LabTer Tigullio, enti patrocinatori e co-organizzatori dell’iniziativa.
Questo appuntamento permetterà ancora di più un focus sul tema principale che “anima” anche gli appuntamenti del MuSel di quest’anno, l’antropologia, e sulle tradizioni produttive liguri, creando così un “ponte”, che conduce direttamente alle origini dell’agricoltura, alla storia di agricoltura e allevamento, ben evidenziati anche negli allestimenti del IV piano del MuSel, dove si tocca proprio il “passaggio” fra Paleolitico e Neolitico. A completamento di questo vi sarà poi l’incontro proprio di Mercoledì 7 agosto, sempre alle ore 21, e sempre in sala Carlo Bo, con l’archeologo Fabio Negrino, docente dell’Università di Genova, su “Le più antiche farine: scavi e ricerche al Riparo Bombrini (Balzi Rossi, Ventimiglia)”.

Sempre a ricordo delle più antiche produzioni, chi lo vorrà, potrà anche partecipare alla passeggiata Nocciolando a…Mezzanego, prevista per la mattinata di domenica 4 agosto a Prati di Mezzanego alla (ri)scoperta della produzione delle nocciole, dal bosco alla lavorazione fino alla gustosa crema.
Infatti domenica 4 agosto ci sarà la possibilità di assistere alla visita guidata ad un noccioleto recuperato dalla Cooperativa Agricola Rurale Isola di Borgonovo, per poi spostarsi al borgo di Prati di Mezzanego dove all’imboccatura della Val Carnella sarà possibile ammirare l’opificio di sgusciatura delle nocciole, di proprietà della famiglia Cogozzo, rimasto intatto nel tempo. Con l’occasione verranno aperti anche la chiesa di Santa Maria e l’oratorio di San Rocco e infine sarà possibile assaggiare la crema di nocciole preparata con le nocciole “Misto Chiavari” all’ombra di un bellissimo glicine monumentale. Il costo è 20 euro per la visita guidata al noccioleto, all’antico opificio e a Prati di Mezzanego degustazione compresa, 17 euro per i soci dell’Associazione TerreOltre. L’iniziativa riprende un appuntamento che già era stato di grande successo di pubblico tra il 2016 e il 2020, con il Consorzio Ospitalità Diffusa delle Valli del Parco dell’Aveto.
Per partecipare occorre iscriversi contattando il n. 00185478530 o scrivendo un email a iat@mediaterraneo.it
A Palazzo Fascie, a Sestri Levante, la mostra “Enna: cuore giallo del Mediterraneo” sarà visitabile gratuitamente a Palazzo Fascie fino al 9 agosto, con orari 9-13 e 14-17, tutti i giorni, tranne il mercoledì e venerdì pomeriggio.

Tutti gli appuntamenti in programma sono raccontati sul sito di Terreoltre: www.terreoltre.it/iniziative/

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