Premio Fernanda Pivano torna a Santa Margherita

Il Premio all’interno della prima edizione del “Festival della Disobbedienza”

Premio Fernanda Pivano torna a Santa Margherita
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Tre giorni di letture, musica, talk, performance artistiche e iniziative in luoghi inconsueti della città di Santa Margherita Ligure accompagneranno la consegna del Premio Fernanda Pivano.

Appuntamento domenica 28 aprile 2019

In omaggio allo spirito di Fernanda Pivano, a celebrare il decennale dalla sua morte l’omonimo premio alla cultura, arte e letteratura torna alle sue radici, e riprende casa nella cittadina ligure tanto cara alla scrittrice, con una edizione rinnovata, all’interno della prima edizione del “Festival della Disobbedienza”, che celebra, appunto, il “talento disobbediente”, il pensiero laterale e la creatività fuori dagli schemi.

“Fernanda Pivano – sottolinea Michele Concina, nominato dalla stessa Pivano erede e suo portavoce – amava molto la musica, la letteratura, i viaggi, l’innovazione, il futuro. Soprattutto amava guardare la realtà in modo libero e non convenzionale, senza filtri. In modo libero e puro. Era uno spirito disobbediente per natura. Per questo ho sentito che era il momento di reinventare il Premio che porta il suo nome e che lei ha voluto, ritrovando le radici della Liguria, di Genova e di Santa Margherita, alla quale lei è tornata dopo aver percorso e scoperto il mondo”.

Dalla sua prima edizione nel 2003, a ricevere il premio sono stati alcuni dei protagonisti più innovativi e “divergenti” della scena culturale italiana e internazionale. Da Renzo Piano a Riccardo Muti, da Jovanotti a Luciano Ligabue e Vasco Rossi, Paolo Mieli, Germano Celant, Mariangela Melato, Roberto D’Agostino, Dori Ghezzi, Vinicio Capossela, Andrea De Carlo, Antonio Ricci, Fabio Fazio, e poi Erica Jong, Joyce Carol Oates, Michael Cunningham, Paul Harding, Rick Moody, Michael Chabon, Andrew Sean Greer, Jonathan Galassi, Edward Carey, Dana Spiotta e Joby Warrick. A tutti loro è stata consegnata – fino al 2009 dalle mani della stessa Pivano – un’opera unica e realizzata in modo esclusivo dall’amico artista Arnaldo Pomodoro, lui stesso tra i primissimi premiati. Il Premio Fernanda Pivano con il numero zero del Festival della Disobbedienza, dal 26 al 28 aprile vedrà la città di Santa Margherita Ligure trasformarsi nel palcoscenico naturale di decine di eventi culturali gratuiti a contatto con i cittadini e il territorio. Nelle strade, nelle piazze, sul porto, nelle case, negli alberghi e in altri luoghi della città che vivranno in modo diverso grazie a questi appuntamenti.

Per il nuovo Premio Fernanda Pivano è stato costituito un Comitato Scientifico che comprende, tra gli altri Dori Ghezzi, Enrico Rotelli, Michele Concina, il produttore musicale Stefano Senardi, la giornalista Serena Danna, il produttore cinematografico Domenico Procacci, lo scrittore Pino Roveredo, accanto a grandi firme internazionali come Erica Jong, una delle voci ‘storiche’ più significative della letteratura americana, che con la Pivano ha portato avanti il pensiero disobbediente femminile, insieme a Maaza Mengiste e Katie Kitamura, tra le più autorevoli rappresentanti della letteratura contemporanea.

Il Premio Fernanda Pivano e il “Festival della Disobbedienza” sono organizzati e prodotti dall’agenzia milanese H+ – specializzata in eventi diffusi, media territoriali e comunicazione non convenzionale – insieme a Michele Concina e in collaborazione col Comune di Santa Margherita Ligure si propongono anche di riscoprire con occhi nuovi un territorio, quello della Liguria, e in particolare di questa parte della costa colpita duramente dalla mareggiata. La cura per l’ambiente, infatti sarà uno degli aspetti centrali del Festival.

Grazie anche alla partnership con Piano City, JazzMi e Bookcity nelle case, il nuovo Premio Fernanda Pivano e l’edizione zero del Festival della Disobbedienza mettono in circolo nuove energie e risorse attraverso reading, concerti di pianoforte, performance artistiche e incontri che coinvolgeranno un pubblico trasversale attorno a contenuti originali, valorizzando il territorio e la cultura grazie alla loro collocazione in luoghi diversi e insoliti della città, dagli spazi pubblici alle case private, dal mare stesso alle botteghe dei vicoli più nascosti.

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