Tuffo nel passato a Santo Stefano d’Aveto, domani torna la Transumanza

Alle 8 incontro con le mucche a Torrio, colazione e l’esibizione degli "Amixi de Buggiascu"

Tuffo nel passato a Santo Stefano d’Aveto, domani torna la Transumanza
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Domani, domenica 27 ottobre, tuffo nel passato a Santo Stefano d’Aveto, torna la tradizionale festa della Transumanza. Fin dai tempi remoti era uso mandare in alpeggio allo stato brado il bestiame sui pascoli del Monte Bue.

L'evento

Si trattava di manze, vitelli e buoi, perché ovviamente il bestiame da latte, che doveva essere munto ogni giorno, rimaneva più in basso ed era ricondotto ogni sera nelle stalle. A fine ottobre il bestiame veniva riportato tutto a casa, ma si trattava sempre di piccoli gruppi di bestie, quanti ne possedeva ogni famiglia. Dopo il passaggio si svolge il cosiddetto “pranzo del contadino”, a base di prodotti locali: polenta con sugo di funghi, formaggio tipico locale e “asado”, una specialità caratteristica dell’Argentina, ma che ben si adatta all’occasione, perché è stata inventata proprio dai mandriani della pampa. Si tratta della parte addominale del vitello, con cui si fa anche la cima genovese o la punta, ma in questo caso viene lasciata intera in pezzi di oltre dieci chili, posta su un apposito telaio in ferro e fatta cuocere a una certa distanza dal fuoco, circa un metro e mezzo-due.

Il programma

Appuntamento alle ore 8 incontro con le mucche a Torrio. Alle 9 Tappa e colazione e alle 10 esibizione Amixi de Buggiascu. 11.30 Arrivo delle mucche nel centro di Santo Stefano d’Aveto. Ore 12.30 Pranzo del contadino (polenta al sugo di funghi, porchetta con patate al forno; formaggio San Sté; dolce e vino).

Prenotazione obbligatoria presso l’ufficio Iat del paese: telefono 0185 88046.

Liguria sostenibile

Sarà presente anche il Centro di Educazione Ambientale del Parco dell’Aveto con uno stand nella piazza del Comune per informare e sensibilizzare sui temi dell'Agenda2030 e sulle attività in corso per la costruzione della Strategia di Sviluppo Sostenibile della Regione Liguria (#liguriasostenibile). Durante la manifestazione saranno distribuiti i sacchetti realizzati con tessuti riciclati e grazie alla collaborazione con il Progetto OHERE – Sartoria Migrante: un laboratorio di sartoria che coinvolge madri richiedenti asilo ospiti delle strutture di accoglienza del Villaggio del Ragazzo; all’interno dei sacchetti si trova un mix di semi di Mellifere da fioritura, piante “portatrici di miele” e quindi predilette dalle api perché ricche di nettare zuccherino.

Qualsiasi giardino o davanzale, infatti, può diventare uno strumento importante per la sopravvivenza di animali, come le api. Ciascuno di noi può dare un contributo seminando, anche in città, piante che possano attrarre le api e dar loro il nutrimento necessario per sopravvivere.

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