L'esposizione postuma

Ultimo giorno per visitare la mostra dedicata ad Agostino Delucchi

A Chiavari, presso “Lo scrigno” di via Doria 3, all’interno di Palazzo Costa Zenoglio, aperta dalle 16 alle 18:30

Ultimo giorno per visitare la mostra dedicata ad Agostino Delucchi
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Ultimo giorno oggi, domenica 11 dicembre, per visitare la mostra dedicata ad Agostino Delucchi: l'esposizione si trova a Chiavari, presso “Lo scrigno” di via Doria 3, all’interno di Palazzo Costa Zenoglio, ed è aperta dalle 16 alle 18:30.

Chi era Agostino Delucchi

Non solo marito, padre e nonno, ma anche artista. Il Club “Le arti si incontrano”, di cui Delucchi figurava tra i primissimi iscritti e collaboratori attivi, gli ha dedicato “Dalla figurazione all’astrazione concreta”, una mostra personale postuma che è stata inaugurata lo scorso 4 dicembre.

Scomparso a fine giugno, Delucchi era nato nel 1948 a Casarza Ligure da una famiglia proveniente dal borgo di Cardini, rimasto nel suo cuore fino alla fine, tanto da trasferirvisi di nuovo definitivamente qualche anno fa, nel 2014, con la moglie Giovanna Camicia, che aveva conosciuto a Tavarone in occasione di una sagra e che aveva sposato nel 1973.

Persona curiosa, eclettica e dai tanti interessi, per tutta la vita aveva coltivato l’hobby della musica, suonando la chitarra in alcuni complessi e orchestre anche insieme al fratello Ivo Delucchi, e quello della pittura. Fatto salvo un corso con il maestro e pittore Adriano De Laurentis, frequentato a Chiavari negli anni 90, Delucchi era autodidatta, e aveva iniziato col raffigurare paesaggi, per poi tendere sempre di più verso lo stile astratto.

Il ricordo della figlia Danila

«Quando vivevamo a Chiavari aveva uno studio in soffitta, poi a Cardini se lo era ricavato nella taverna di casa – racconta la figlia Danila Delucchi – . Utilizzava tempere, olio e acquerelli; ci mostrava sempre le sue opere, che a volte si ispiravano a fatti di attualità, come la guerra o la pandemia. Aveva collaborato anche con lo scultore chiavarese Franco Casoni e con quello casarzese Bruno Zanini, col quale aveva fatto alcune mostre, ma soprattutto era da sempre membro attivo del Circolo Acli di Cardini».

Uno dei fondatori di "Cardini Critical Wine"

Delucchi andava molto orgoglioso del fatto di essere tra i fondatori della fortunata manifestazione “Cardini Critical Wine”, e amava allestire un angolo con le sue opere all’interno del percorso della festa, che ogni anno a giugno anima il borgo con bancarelle, stand gastronomici, spettacoli e musica.

«Sebbene dopo il matrimonio si fosse trasferito a Chiavari, non aveva mai smesso di frequentare Cardini e di partecipare alla vita del paese. Aveva mantenuto il terreno e ristrutturato la casa che aveva lì, dove poi si era recentemente trasferito – prosegue la figlia – . Era molto amico del parroco, don Elio Frigeri, e in accordo con lui aveva realizzato una Madonnina da collocare nell’edicola votiva che tutt’ora si trova in una stradina secondaria vicino a casa nostra, che collega Cardini a San Giovanni e prosegue fino a Bargone. Lì vicino mio padre aveva un uliveto, che ha curato finchè è stato in salute».

Il ricordo di Maria Rosa Razeto

Maria Rosa Razeto, presidente del club artistico promotore della mostra, ricorda così l’amico e collaboratore: «È stato molto presente, partecipando a iniziative ed eventi; ha espresso la sua personalità e sensibilità attraverso un percorso di arte figurativa fino a creare il suo astratto fatto di immagini, combinando colori, punti, linee e forme per esprimere messaggi e concetti concreti».

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