Parte il primo corso di formazione per ardesiaci
Iscrizioni aperte fino al 28 febbraio prossimo
La tradizione dei “Maestri Artigiani” della Val Fontanabuona può attrarre i giovani per il rilancio e la valorizzazione dell’ardesia, gemma nera del genovesato.
Non solo un corso di formazione, ma una concreta risposta alle esigenze di manodopera emerse nel settore dell’ardesia ligure, un settore vivace in grado di tornare a trainare l’economia della vallata. Il corso di qualifica (600 ore) progettato dal Villaggio del Ragazzo in accordo e su richiesta del Distretto dell’Ardesia Ligure, tramite il bando Match-point promosso da Regione Liguria, è rivolto a giovani (under 30) disoccupati, inoccupati o inattivi della Liguria.
Il bando Match-point (PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE LIGURIA FONDO SOCIALE EUROPEO 2014-2020, ASSE I – Occupazione, ob. Spec. 8.1) rappresenta una prima sperimentazione di formazione in alternanza fra scuola e azienda finalizzata all’inserimento lavorativo, tesa a ridurre il mismatch tra domanda/offerta e facilitare così la connessione tra le imprese del territorio e i giovani in cerca di occupazione.
Il percorso alternerà formazione teorico/pratica presso il Villaggio e formazione “sul campo” presso le aziende che hanno manifestato interesse all’assunzione. Nelle lezioni saranno affrontate tutte le fasi della lavorazione, dall’estrazione del materiale alla sua preparazione per la movimentazione e il trasporto, dalla segagione alla realizzazione, tramite spacco o altre lavorazioni, del prodotto finito a regola d’arte.
Il corso si terrà al Villaggio del Ragazzo
Ampio spazio sarà dedicato al tema della sicurezza nel settore estrattivo, con l’intervento diretto della struttura complessa Prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro dell’Asl 4, diretta dal dott. Franco Cavalli, individuata da Alisa come capofila del Progetto regionale nel settore lapideo/estrattivo, con particolare attenzione al rischio causato da patologie professionali nell’apparato muscolo-scheletrico. Operatori del dipartimento, impegnati da tempo nel monitoraggio e nello studio di particolari aspetti nelle cave della vallata, parteciperanno al corso di formazione in veste di docenti. Completano la formazione l’abilitazione per l’utilizzo dei mezzi più comunemente usati nel settore: dal carrello elevatore alla pala caricatrice all’escavatore idraulico.
Quella dell’ardesia è una tradizione artigiana totalmente ligure: in Val Fontanabuona e Valle Argentina, l’estrazione ha avuto inizio a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e da subito si è affermata sul mercato per l’utilizzo principalmente di coperture. Il settore ha buone possibilità di mantenere il suo mercato vista l’abbondanza di materiale presente nelle cave Liguri (in Val Fontanabuona e Valle Argentina), per la qualità intrinseca del prodotto e per la presenza di 18 cave attive, gestite, oggi, da 13 aziende con 120 addetti,tra personale di cava e personale che si occupa della lavorazione e della finitura del materiale estratto. L’azione formativa è volta quindi a qualificare nuove risorse e sostenere il settore dell’ardesia ligure, contribuendo al miglioramento della produzione e al rafforzamento del marchio di qualità che distingue il prodotto locale.
«Siamo molto soddisfatti - afferma Franca Garbarino, Presidente del Distretto dell’Ardesia Ligure - di aver ottenuto dalla Regione Liguria questo importante finanziamento per l’avvio dei corsi di formazione necessari per avviare i giovani all’attività di lavoratori all’interno delle nostre aziende e cave della Val Fontanabuona. La modernizzazione delle attività di estrazione e la conseguente lavorazione dell’ardesia rendono necessario l’utilizzo di strumenti meccanici volti al miglioramento del prodotto finale, ed è per questo che i partecipanti al corso faranno una formazione specifica per ottenere l’abilitazione all’utilizzo di macchine come l’escavatore, la pala caricatrice frontale, il carrello elevatore con conducente. L’ardesia Ligure è una nostra eccellenza, un valore aggiunto alle tante perle del Made in Italy; la continua ricerca a rinnovarci e la passione che mettiamo da generazioni nel nostro lavoro non bastano se non guardiamo al cuore pulsante e nascosto di tutto questo, pensando di dare continuità a un antico mestiere: grazie a questo progetto, insegnando e tramandando il nostro sapere, possiamo così “chiudere il cerchio” delle nostre buone intenzioni».
«Ringraziamo l’Assessore Ilaria Cavo per l’attenzione e la sensibilità rivolta alla richiesta del Distretto dell’Ardesia Ligure - aggiunge Giancarlo Durante, Presidente del Gruppo Territoriale del Tigullio di Confindustria Genova -. Con il bando Match-point prosegue la fattiva collaborazione con Regione Liguria nell’individuazione di percorsi di formazione teorica e specialistica unita all’esperienza pratica in azienda, in questo caso dedicati a un settore di fondamentale importanza per l’economia del territorio. La sinergia tra Aziende, Asl 4 e Villaggio del Ragazzo, oltre a fornire un percorso formativo unico nel suo genere, creerà certamente interessanti opportunità di impiego».
«Per tutelare i mestieri di una volta e, con essi, la tradizione artigiana ligure – osserva Nicola Visconti, Direttore Area Educazione, Formazione e Lavoro del Villaggio del Ragazzo - è fondamentale investire sulla formazione e permettere un costante e qualificato ricambio generazionale al fine di salvaguardare un settore economico che, per decenni, ha rappresentato un’importante risorsa per la vallata e tutt’oggi costituisce, in termini di valore economico e occupazionale, una ricchezza da non disperdere. Date le sue peculiarità, la figura di Maestro Ardesiaco non è facilmente reperibile sul mercato del lavoro, prevedendo una preparazione con specifiche competenze tecniche accompagnate da competenze pratiche (nettamente preminenti) che si possono acquisire solo in cava. Con il Bando promosso da Regione Liguria abbiamo oggi la possibilità di realizzare tale corso che possiede, a nostro avviso, una duplice valenza, perché da una parte permette a giovani disoccupati di professionalizzarsi e avere una possibilità di impiego sul territorio e, dall’altra, riporta in auge la tradizione dell’ardesia ligure».
«Questo percorso integrato ha il grande valore di mettere a disposizione dei giovani i più alti Saperi e di offrire il massimo delle opportunità formative– dichiara il Direttore generale di Asl 4, Paolo Petralia -. Chi frequenterà il corso, infatti, potrà apprendere competenze, tecniche e teoriche, in ambiti in cui il Tigullio eccelle, sia per le elevate capacità nel settore estrattivo e imprenditoriale, sia nello studio delle malattie professionali e della loro prevenzione. Questo connubio renderà l’esperienza particolarmente efficace nella formazione dei professionisti del domani».
Per l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Chiavari, Fiammetta Maggio, «l’occupazione oggi richiede una formazione specifica in tutti gli ambiti lavorativi e i corsi di formazione promossi e seguiti da Regione Liguria rappresentano un’ottima opportunità non solo di accrescimento delle capacità personali,ma ancor più di concreta possibilità di impiego. E non solo per i giovani, ma anche per chi lavora da anni e ha necessità di aggiornare le proprie conoscenze per rispondere in maniera adeguata ai cambiamenti. Questi corsi sono lo strumento più utile che oggi abbiamo per imparare “l'arte e il mestiere”».
«Mi fa piacere essere qui oggi - conclude l'Assessore alla formazione di Regione Liguria Ilaria Cavo - perché l'avvio di questo corso è la dimostrazione che la misura di Match Point è innovativa permettendo, per come è stata impostata, di dare risposte formative alle esigenze delle aziende e in questo caso non solo alla vocazione del territorio, ma anche a riconoscerne la sua storia e la sua tradizione. Con questo corso facciamo contemporaneamente formazione e cultura recuperando un mestiere nel solco della storia dell'entroterra del Tigullio, ma nell'ottica dell'innovazione. Grazie a Match-point, l’Ente, in accordo con le aziende, ha potuto presentare un progetto formativo in base alle esigenze del comparto per formare professionisti con l'impegno del settore di ospitarli in stage per almeno il 50% della durata del corso. Anche questo è un modo per ridurre il mismatch tra domanda e offerta del mercato del lavoro, tema di grandissima attualità. Mi auguro che i giovani sappiano cogliere questa occasione».