Scovato a Milano

Falsario si nascondeva in una sauna-bunker: aveva fregato anche la Pivetti

Il 55enne, pluripregiudicato, era irrintracciabile da quasi un mese. Trovato a Cinisello Balsamo.

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Si nascondeva in una sauna usata come bunker il falsario che aveva frodato anche Irene Pivetti. Il 55enne, pluripregiudicato, era irrintracciabile da quasi un mese. Trovato a Cinisello Balsamo, nell'hinterland di Milano.

Si nascondeva in una sauna usata come bunker

Paolo Vincenzo Malvini era sfuggito alla retata del 10 febbraio, lo raccontano i colleghi de La Nuova Provincia, durante la quale la Guardia di Finanza di Asti aveva eseguito una serie di misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta “Warranty” che aveva portato a scoprire un rilevante giro di frodi ai fondi di garanzia per oltre 21 milioni di euro.

La banda di Malvini è accusata di avere ottenuto maxi prestiti e finanziamenti come Fondo di garanzia Covid. Nella truffa, per 20 milioni di euro, anche la società dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti, che aveva consegnato una partita di mascherine senza mai essere pagata dalla banda.

Leggi qui i dettagli dell'inchiesta Warranty: Ottenevano finanziamenti Covid illegalmente e riciclavano denaro: la banda era attiva anche a Milano

Latitante da un mese, ma non era fuggito: si era autorecluso

I finanzieri astigiani, che gli davano la caccia da quasi un mese, lo hanno intercettato in provincia di Milano, in una casa dove, nel seminterrato, era stato costruito un vano sfruttando un’intercapedine della struttura.

Era infatti nascosto in una specie di sauna-bunker a Cinisello Balsamo, a nord di Milano. Il 55enne, pluripregiudicato, era irrintracciabile da quasi un mese. Latitante, ma non assolutamente in fuga. Si era praticamente autorecluso, in un seminterrato blindato.

Alla cosiddetta "sauna-bunker" si poteva accedere solo attraverso un meccanismo occultato e azionabile dall’interno. Nel locale di 10 metri quadrati aveva allestito un laboratorio per la produzione di documenti di identità e fideiussioni false.

Il ruolo di Paolo Malvini nella truffa

Secondo gli inquirenti, Malvini era il "regista" dell'associazione per delinquere. Attraverso un meccanismo fatto di documenti taroccati, figure manageriali inesistenti, società create ad hoc e bilanci gonfiati.

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