Vaccini obbligatori: «Nessun allarmismo, si vedrà nel 2018»

Dirigenti scolastici preoccupati per le iscrizioni e per il carico di lavoro extra che ricadrà sulle segreterie

Vaccini obbligatori: «Nessun allarmismo, si vedrà nel 2018»
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Il testo sull’obbligatorietà dei vaccini per la popolazione scolastica è ormai legge, ma come sempre accade nel nostro Paese, occorrerà attendere ancora a lungo prima della sua definitiva attuazione. Ciononostante non mancano alcune preoccupazioni tra le famiglie degli alunni, specie tra chi si professa contrario alle terapie vaccinali. Abbiamo provato a capirne i possibili risvolti con l’aiuto di alcuni dirigenti scolastici del nostro territorio.

Vaccini obbligatori fra i banchi: i pareri dei dirigenti scolastici

Mariabianca Barberis
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Mariabianca Barberis

Giacomo Daneri
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Giacomo Daneri

Francesco Codebò
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Francesco Codebò

Così Francesco Codebò dell’Istituto Comprensivo Lavagna: «Tutto deve ancora cominciare», esordisce; e in effetti è davvero così dal momento in cui, di riflessi immediati sulle iscrizioni non può esservi traccia: «La vera problematica si porrà a partire dal prossimo anno - prosegue - Le scadenze di applicabilità sono infatti differite perché le iscrizioni si sono chiuse a febbraio. Certo però, ad oggi, il fenomeno non è di poco conto se pensiamo che in base alle stime sarebbero inadempienti circa 400 famiglie del nostro territorio, il che, con una decina di Comprensivi attivi, significa circa una quarantina di casi per ogni scuola». «In questi mesi abbiamo avuto occasione di svolgere diversi incontri, anche con genitori e famiglie dimostratesi critiche nei confronti del provvedimento. Una mamma, ad esempio, ha costituito un gruppo di genitori, c’è chi ha perplessità sulla presenza di sostanze nocive all’interno dei vaccini, chi ancora rivendica la libertà di poter scegliere le terapie per i propri figli, ma il principio sostenuto dal Ministero è che la salute generale prevale sui diritti dei singoli».

Cosa accadrà in futuro? «Penso che una parte di resistenza rimarrà. Specie per quanto concerne la scuola dell’infanzia che, non essendo obbligatoria, potrebbe spingere alcuni genitori a tenere i figli a casa piuttosto che sottoporli a vaccinazione». «In attesa di ulteriori sviluppi, abbiamo comunque diffuso la recente circolare del Ministero sul sito della scuola. Credo si tratti di un provvedimento utile. Certo, in altri Paesi la disciplina vaccinale è più morbida, come del resto lo era ai nostri tempi, ma la salute della popolazione scolastica è un interesse prioritario. Ad andarci di mezzo, rischia tuttavia di essere sempre la scuola che del resto è il principale interlocutore delle famiglie».

Cautela per Giacomo Daneri dirigente dell’Istituto Comprensivo Rapallo: «Stiamo aspettando disposizioni, anche dalla stessa Asl4. La regione ha infatti formulato una procedura semplificata, ma che non passa attraverso di noi. Quanto ad apprensioni o esternazioni particolari, siano esse pro o contro il provvedimento, finora non ne abbiamo registrate. Magari qualcosa potrà cambiare quando affiggeremo gli avvisi. Finora le uniche richieste le abbiamo avute prima del ferragosto, ma anche noi eravamo in attesa di delucidazioni. Ritengo che il provvedimento possa essere utile a tamponare determinate situazioni, tipo l’epidemia di morbillo di cui abbiamo letto recentemente, ma al di la delle valutazioni personali la legge va comunque applicata e non possiamo far altro che seguire le indicazioni che ci verranno impartite - commenta - Il timore è che il provvedimento possa caricare le segreterie delle scuole di un lavoro ulteriore di cui francamente non sentivamo la necessità».

«Per il momento va tutto bene, commenta Mariabianca Barberis dirigente dell’Istituto Comprensivo "G. B. Della Torre" di Chiavari e dell’Istituto superiore Fortunio Liceti di Rapallo - Non abbiamo registrato alcun caso di preoccupazione tra i genitori dei nostri alunni. Anche noi restiamo in attesa di istruzioni specifiche. In ogni caso ritengo che le vaccinazioni siano utili e sicure, sperimentate ed approvate ormai da decenni. I genitori non sono medici, e la salute resta comunque una priorità».

Nel frattempo, lettere ai sindaci per illustrare la «Via Ligure» sui vaccini obbligatori

Una lettera a ciascuno dei 235 sindaci della Liguria per comunicare loro la procedura individuata da Regione Liguria in relazione alla legge del 31 luglio 2017, n. 119 sui vaccini, con un invito alla massima collaborazione. L’ha inviata ieri mattina - il 31 agosto - la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale, sottolineando come la «Via Ligure» si sia fatta carico in prima battuta «di affrontare le problematiche inerenti la fascia di età da zero a sei anni e l'accesso agli asili nido e scuole dell'infanzia per le quali la Legge prevede il non accesso in caso di inadempienza». 

In particolare, nel documento la vicepresidente Viale spiega che le lettere inviate dalle Asl alle famiglie, validate dal Garante della privacy, hanno valore di certificato, in quanto attestano lo ‘stato vaccinale’ dei minori e, nel caso in cui il bambino risulti "inadempiente", fissano direttamente un appuntamento nell'ambulatorio di riferimento per intraprendere o proseguire il percorso vaccinale. Queste attestazioni verranno quindi consegnate dalle famiglie agli asili e alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, per l’ammissione dei loro figli. Un percorso che, sottolinea l’assessore alla Sanità, è stato condiviso con l'Anci Liguria e dell’Ufficio Scolastico Regionale. La vicepresidente Viale rivolge quindi ai sindaci un invito alla massima collaborazione, evitando quindi iniziative autonome da parte dei singoli uffici competenti, auspicando uno sforzo di coordinamento col complessivo processo messo in campo dalla Regione. «L’obiettivo comune - spiega l’assessore Viale - credo sia quello di semplificare il più possibile la vita delle famiglie: nessun bambino deve rimanere fuori dalle classi a causa di problemi o intoppi burocratici».

Oltre alla lettera spedita ai sindaci, l’assessore Viale ha invitato i coordinatori pedagogici distrettuali a contattare direttamente, già nelle prossime ore, i servizi socio educativi per la prima infanzia, pubblici e privati, sul territorio, per comunicare l’invio delle lettere-certificato valide per garantire l’accesso dei bambini nelle classi. Nel frattempo, le Asl hanno concluso l’invio di tutti i certificati sullo "stato vaccinale" alle famiglie con bambini fino a sei anni: complessivamente, sono state spedite 58.641 lettere in tutto il territorio ligure. Di queste, circa 5.600 riguardano l'Asl 4 "Chiavarese", fra cui poco meno di 400 inadempienti.
Già nei prossimi giorni, la «Via ligure» con l’invio delle lettere-certificato alle famiglie sarà al centro di una campagna di comunicazione promossa da Regione Liguria sulle principali radio e sui principali quotidiani on line del territorio e rivolta ai genitori dei bambini che stanno per iniziare l’anno scolastico negli asili e nelle scuole dell’infanzia.

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