Acquacoltura, in tema di concessioni Regione Liguria chiede regole ai ministeri
«Si desidera ottenere il riconoscimento di due requisiti fondamentali: l’equiparazione dell’imprenditore ittico a quello agricolo e l’applicazione alla pesca e all’acquacoltura delle norme delle attività produttive in luogo di quelle dedicate ai servizi turistico-ricreativi», ha detto l’assessore regionale alla pesca Alessandro Piana
Il Comune di Lavagna, come noto, ha intimato ad Aqua di rimuovere la gabbie dallo specchio acqueo antistante la città dei Fieschi oggetto della concessione del 2004. La società, sconfitta al Tar, ha annunciato di ricorrere al Consiglio di Stato, sostenendo che le concessioni per la maricoltura non siano riconducibili ai servizi ma alla produzione.
«Si desidera ottenere il riconoscimento di due requisiti fondamentali: l’equiparazione dell’imprenditore ittico a quello agricolo e l’applicazione alla pesca e all’acquacoltura delle norme delle attività produttive in luogo di quelle dedicate ai servizi turistico-ricreativi», ha detto l’assessore regionale alla pesca Alessandro Piana
Intanto Regione Liguria chiederà ai ministeri di Infrastrutture e Agricoltura un trattamento uniforme per le concessioni demaniali marittime per la pesca e acquacoltura. Il tema è stato discusso ieri in Commissione Politiche Agricole.
«Si desidera ottenere il riconoscimento di due requisiti fondamentali: l’equiparazione dell’imprenditore ittico a quello agricolo e l’applicazione alla pesca e all’acquacoltura delle norme delle attività produttive in luogo di quelle dedicate ai servizi turistico-ricreativi», ha detto l’assessore regionale alla pesca Alessandro Piana.