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Alluvione nel Levante, il punto del Movimento 5 Stelle del Tigullio

Il punto sui quanto accaduto a Lavagna, Sestri Levante, Rapallo e Fontanabuona

Alluvione nel Levante, il punto del Movimento 5 Stelle del Tigullio
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Il Movimento 5 Stelle del Tigullio stila un bilancio dei danni causati dalle importanti piogge dei giorni scorsi che hanno determinato vere e proprie alluvioni a Lavagna, Sestri Levante e Rapallo.

Il punto del M5S del Tigullio

Lavagna: Un'inondazione preannunciata?

Negli ultimi giorni, molte voci si sono sollevate in merito all’utilità della Diga Perfigli nel contrastare le alluvioni. Tuttavia, in questo momento è tempo di riflessioni oggettive. Le immagini aeree della piana dell'Entella mostrano chiaramente come l’acqua abbia invaso entrambi i lati del seggiun napoleonico, pur mantenendosi al di sotto del livello massimo dell'argine storico.

Sebbene non vi siano certezze definitive, è legittimo nutrire dei dubbi sull'impatto dei lavori in corso su questa catastrofe. ll portavoce Daniele Di Martino: “Da sempre ci opponiamo alla costruzione della Diga Perfigli, ritenendo che, sulla base dei pareri tecnici consultati, non solo non risolverà il problema delle alluvioni, ma rischierà addirittura di aggravarle."

Quello che serve sono interventi concreti e mirati, come il dragaggio della foce dell’Entella, ormai ostruita da accumuli di sedimenti, e opere volte a rallentare la piena a monte. Senza questi interventi, qualsiasi lavoro a valle risulta inefficace. Speriamo vivamente che l’esperienza di questi giorni serva come monito per evitare futuri disastri.

Sestri Levante: Una gestione fallimentare e irresponsabile

Mentre a Lavagna si discute della Diga Perfigli, a Sestri Levante ci troviamo di fronte a una situazione altrettanto grave, ma con cause diverse. Gli allagamenti hanno colpito appartamenti, box auto e portoni al pian terreno, con danni estesi a veicoli, inclusi quelli adattati per persone con disabilità, mettendo a rischio la sicurezza delle categorie più vulnerabili.

I lavori svolti tra aprile e luglio del 2024, che avrebbero dovuto migliorare la situazione, si sono rivelati un fallimento. Non solo il primo lotto è stato concluso senza risolvere i problemi, ma si parla di futuri interventi senza una data certa, lasciando i residenti in balia della paura di nuove alluvioni. Una situazione che si trascina da anni, tra promesse non mantenute e soluzioni inefficaci.

Non è accettabile che, a causa di lavori incompleti, un rivo abbia portato detriti, bloccato i tombini e causato inondazioni. La città Metropolitana di Genova, sotto la guida del sindaco Bucci e del vicesindaco Segalerba, entrambi candidati alle prossime elezioni regionali, non ha fatto altro che aggravare la situazione. I cittadini hanno il diritto di sapere: chi risponderà di questi disastri? Chi si prenderà la responsabilità per i veicoli ancora arenati nelle autorimesse, mentre i residenti guardano impotenti i danni che potrebbero essere stati evitati?

Rapallo: Via Mameli, una situazione che non si può più ignorare

Anche a Rapallo, la situazione è insostenibile. Via Mameli, ormai divenuta simbolo del degrado, continua a subire allagamenti causando disagi enormi ai commercianti. “Abbiamo presentato decine di interpellanze al Sindaco di Rapallo, attuale candidato in Regione, per risolvere questa situazione, ma ci siamo sempre trovati di fronte a risposte vaghe e vuote”, dichiarano Isabella de Benedetti e Angela Giuliana del Movimento 5 Stelle.

Anche le aree della Fontanabuona, nuovamente colpite, devono essere messe in sicurezza e i fiumi puliti, osserva Giansandro Rosasco.

L’On. Traversi aggiunge: ”L’eccessiva cementificazione e la scarsa tutela del territorio stanno creando delle problematiche che con il cambiamento climatico non riescono più a essere gestite. Le opere da progettare dovrebbero essere compatibili con l’ambiente e la diga perfigli abbiamo sempre sostenuto che non risolverà i problemi essendo stata ideata e progettata molti anni fa ancora prima che i piani di bacino fossero così approfonditi”

È ora di agire concretamente e investire nel contrasto al dissesto idrogeologico in maniera efficiente, senza sprecare inutilmente i soldi pubblici in opere di facciata. Ogni giorno di ritardo si traduce in nuovi danni per i cittadini e per le attività commerciali della città.

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