Commenti su: Berrino: “Lavoro stagionale frenato dal reddito di cittadinanza”

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Mancano anche i lavoratori stagionali ma per il settore dell’animazione turistica, la mancanza di personale stagionale, non è dovuta al decreto dignità, neanche ai voucher, nè al reddito di cittadinanza. Parlo per esperienza diretta del settore dell’animazione turistica, in quanto collaboro con Animandia.it in sito operativo da oltre 18 anni e che offre servizi per società del settore è posso affermare che già da qualche anno si avverte un calo di giovani disponibili a lavorare come animatori nei villaggi vacanze ( molto prima del reddito di cittadinanza). E’ cosa nota tra gli addetti ai lavori, la difficoltà nel reperire personale stagionale nel comparto animazione turistica, come anche l’alto tasso di abbandono da parte dei giovani aspiranti animatori, sono lontani anni luce i tempi di Fiorello dove nei villaggi ci si divertiva lavorando, dove si facevano le ore piccole per le prove degli spettacoli, dove si lavorava divertendosi e facendo divertire. Molti giovani d’oggi sono riluttanti nel voler fare un’esperienza perché a detta loro, si lavora sodo, compreso il sabato e la domenica e gli stipendi, soprattutto per coloro che sono alla prima esperienza sono bassi… E’vero che si lavora tanto, magari gli stipendi non sono alti (anche se si risparmia su vitto,alloggio e spesso ci sono dei bonus) ma un tempo lo si faceva principalmente per passione, per la voglia di mettersi in gioco, per sentirsi in qualche modo dei protagonisti, insomma ci si divertiva lavorando, oggi per molti giovani non è più così, quelli che ci provano alla prima difficoltà si tirano indietro, altri invece, ci ripensano ancor prima di partire per la loro destinazione…insomma posso dire che il reddito di cittadinanza almeno per quanto riguarda l’animazione nelle strutture turistiche non è certamente la causa primaria della mancanza di personale