Bertani (PD): "Noi contrari dal primo giorno al depuratore, Segalerba e Messuti chiedano scusa per anni di immobilismo"
"Oggi, chi ha difeso per anni un progetto insostenibile deve assumersi le proprie responsabilità e smettere di scaricare colpe sul Partito Democratico o su chi, come me, ha sempre avuto il coraggio di dire no al depuratore in Colmata"
Non si placano le polemiche relative al depuratore di Chiavari. A parlare è ancora una volta Antonio Bertani, consigliere di opposizione del PD:
"La sentenza del TAR Liguria che annulla il PAUR, approvato dalla Regione nel 2022 per la realizzazione del depuratore in Colmata a Mare, sancisce il fallimento totale di un progetto sbagliato dall’inizio. Il TAR ha evidenziato ciò che sosteniamo da anni: il progetto era incompatibile con il Piano Urbanistico Comunale e non rispettava le normative ambientali e sanitarie.
Nonostante l’evidente inadeguatezza del progetto, Comune, Regione e Città Metropolitana hanno portato avanti l’iter per anni, ignorando critiche e richieste di confronto. L’attuale Amministrazione Comunale di Chiavari, con Messuti, e la Città Metropolitana, guidata da Segalerba, hanno sostenuto con forza il progetto, salvo ora scaricare le responsabilità di questo disastro istituzionale.
La mia posizione è sempre stata chiara e coerente: fin dal primo giorno del mio impegno politico, mi sono opposto alla realizzazione del depuratore in Colmata a Mare. Non si può dire lo stesso di chi oggi, dopo anni di immobilismo e sostegno al progetto, tenta di riscrivere la propria storia politica. Segalerba e Messuti, che hanno difeso a spada tratta il progetto, farebbero meglio a non nascondersi dietro ad atti che contenevano anche la localizzazione di altri depuratori come quello di Sestri Levante a Ramaia e non erano riferiti alla zona della Colmata, ma chiedere scusa ai cittadini per il tempo perso e i danni arrecati.
Il risultato di questo fallimento non si limita a Chiavari. La scelta sbagliata del sito e la gestione superficiale del progetto costringeranno tutti i Comuni del Tigullio a fare i conti con i ritardi e con l’inevitabile rischio di sanzioni comunitarie per il mancato rispetto delle normative europee.
Adesso la palla passa a Segalerba, Sindaco Metropolitano facente funzioni. Sarà suo compito individuare una soluzione che garantisca un impianto di depurazione efficiente per tutto il Tigullio, ma senza più commettere gli errori del passato.
La destra ha fallito, i cittadini pagheranno il conto. Oggi, chi ha difeso per anni un progetto insostenibile deve assumersi le proprie responsabilità e smettere di scaricare colpe sul Partito Democratico o su chi, come me, ha sempre avuto il coraggio di dire no al depuratore in Colmata".