le dichiarazioni

Bufera su Toti: ecco chi chiede le dimissioni e chi vuole che resti al suo posto

Paita: "Oggi chiede le dimissioni di Toti chi lo aiutò a vincere contro di me, come Sergio Cofferati. Sono garantista"

Bufera su Toti: ecco chi chiede le dimissioni e chi vuole che resti al suo posto
Pubblicato:

Mentre il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si trova agli arresti domiciliari e sospeso dalle sue funzioni, la politica si divide tra chi vorrebbe che il Governatore rimanesse al suo posto e chi ne chiede a gran voce le dimissioni.

Compatta la maggioranza di centrodestra, perlomeno nei comunicati, che fa quadrato intorno all'assessore Alessandro Piana che ha assunto la reggenza della Regione; anche la senatrice Raffaella Paita, candidata del Pd sconfitta nel 2015 proprio da Toti, non appoggia la richiesta di dimissioni e attacca l'ex candidato Cofferati:

Oggi chiede le dimissioni di Toti chi lo aiutò a vincere contro di me, come Sergio Cofferati. Sono garantista davvero, quindi soprattutto con gli avversari. Toti l’avrei voluto battere con la politica non con le inchieste

dichiara a Repubblica.

Le richieste di dimissioni

A chiedere le dimissioni di Toti è invece l'opposizione:

L'inchiesta è appena uscita, ma i fatti contestati sono precisi e le accuse gravissime: è bene che il presidente Toti ne tragga le conseguenze per tenere le istituzioni al riparo.

Così i parlamentari del M5S Roberto Traversi e Luca Pirondini con i pentastellati regionali Fabio Tosi e Paolo Ugolini, il capogruppo del M5S Genova Fabio Ceraudo, e i coordinatori provinciali del M5S in Liguria Stefano Giordano, Federica Giorgi, Stefania Scarone e Lorenzo Trucco.

La segreteria Pd Tigullio parla di un vero e proprio "tsnumani" politico:

Da anni il Partito Democratico denuncia l’arroganza politica, il dispotismo e il sistema di potere di Toti e dal centrodestra che governano la Liguria, una politica che ha continuato a consegnare la Regione a singoli segmenti del mercato e del profitto causando gravi danni alla sanità, alla scuola, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali e allo sviluppo dei nostri territori. Come Partito Democratico siamo preoccupati per il futuro dei tanti progetti di sviluppo proposti e richiesti e inseriti nel PNRR, e per lo stallo politico istituzionale che la Liguria non si può permettere.

La giustizia farà il suo corso, nel frattempo è doveroso, però, che con senso di responsabilità Toti non faccia finta di niente trascinando con sé nel baratro la Liguria, ma faccia un passo indietro e si dimetta. Noi pensiamo che serva per la nostra Regione un deciso cambio di passo, perché la Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un reale processo di rigenerazione e sviluppo che in questi anni le è stato precluso.

Anche Azione si unisce alla richiesta di dimissioni:

I fatti emersi dalle immagini della magistratura, per altro ancora in corso, che hanno portato a severi provvedimenti restrittivi, ci convincono che siano necessarie le immediate dimissioni del presidente Toti e che venga data voce agli elettori liguri per un nuovo governo regionale. Solo così la magistratura potrà fare il suo lavoro.

E sebbene sia chiaro che fino alla sentenza definitiva nessuno può essere considerato colpevole, la pesantezza dei reati richiamati e l'ampiezza delle indagini impongono un cambiamento alla guida della Regione. D’altra parte, la stessa comunicazione fatta dal tribunale conferma, al di là del percorso giudiziario dei singoli indagati, un intreccio di interessi e di poteri politici ed economici che, anzi tempo, l'opposizione regionale e Azione hanno sempre indicato come profondamente sbagliati.

Al momento il presidente della Regione si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Ameglia, nello spezzino, dopo essere stato interrogato ieri dalla Guardia di Finanza.

Seguici sui nostri canali