Campus scolastico, Cervini: "Si utilizzino le caserme di Caperana"
L'ex assessore: "Già otto anni fa contrario al depuratore in colmata, nel silenzio assordante dei partiti di destra, di centro e di sinistra"

"In questi giorni, come ormai da molto tempo, due argomenti stanno occupando la stampa locale e sicuramente anche l’attenzione - o almeno lo spero - dei Chiavaresi: il depuratore e il campus scolastico alla Comata.
Due temi sicuramente decisivi per il futuro della nostra città e che vedono contrapposte parti della cittadinanza “ l’un contro l’altro armate”!
Da cittadino che segue con interesse e passione civile le umane vicende amministrativo-politiche della nostra Chiavari ed anche come ex amministratore Comunale già ai tempi dell’Ammiraglio Gatti desideravo esprimere alcune considerazioni nel merito": a dirlo è Emilio Cervini, già assessore e consigliere comunale a Chiavari fino al 2017, che interviene su due temi che stanno provocando dibattito in città.
Il depuratore comprensoriale
"Per quanto riguarda il costruendo depuratore comprensoriale in Colmata la mia posizione va ricercata circa 8 anni fa quando in Consiglio Comunale all’opposizione penso di essere stato l’unico Consigliere ad appoggiare le proposte dell’Arch. Giovanni Giardini che aveva individuato ed indicato diversi siti nell’immediato entroterra ove realizzare il depuratore comprensoriale - ricorda Cervini -. Ma ricordo benissimo l’assoluta chiusura di alcuni Sindaci interessati ed il silenzio assordante dei vari partiti sia di destra che di centro e di sinistra. E così Chiavari si trovò dapprima il depuratore collocato al Lido e poi trasferito sulla Colmata.Due soluzioni che a mio modesto parere sono entrambe nocive e assurde per il futuro sviluppo della nostra città.
Tuttavia penso che ormai sia troppo tardi per cambiare scelta!".
Campus in colmata
La riflessione di Cervini continua sul futuro dell'area di colmata: "Ma l’opera che più mi lascia perplesso ( per usare un semplice eufemismo!) è l’ipotesi di realizzare sulla Colmata un campus scolastico per 1.700 studenti e per un costo presunto ( ad oggi ) di 40 milioni di euro.
Vorrei fare in proposito alcune considerazioni sia da vecchio insegnante in pensione che da ex Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Chiavari.
Innanzitutto la scelta dell’area: la Colmata a mare vicino ad un depuratore, l’unica zona rimasta per pensare ad uno sviluppo turistico-sportivo della nostra città. E non ho interessi personali sulla zona da difendere ne’ da realizzare mi sembra proprio sbagliata.
I tempi per dare concretezza a quest’opera: 7-8 anni minimo sempre che si trovino i finanziamenti necessari. E nel frattempo quale andamento sia organizzativo che quantitativo interesserà la popolazione scolastica sempre più decrescente?
Ma c’è un dato che nessuno sembra prendere in considerazione: Chiavari ha già un campus scolastico che ha ospitato fino a 1500 allievi! Mi riferisco alla Scuola Telecomunicazioni di Caperana. Certo, attualmente è ancora una “ Caserma militare”, ma basta transitare lungo la ciclabile per rendersi conto che è occupata solo molto molto molto parzialmente.
Quale città può permettersi un “ valore “ inestimabile come questo e far finta che non esista!
Eppure sembra pronta con le sue palazzine a due piani, i suoi campi da tennis o da calcetto e tanto spazio attorno per ospitare giovani studenti provenienti non solo dalla nostra città ma anche dalle nostre valli e lungo la costa .
Evidentemente nessuno pensa di “ sfrattare “ la Scuola Telecomunicazioni attuale, ma è così impossibile una separazione per dar vita ad una giusta convivenza?
Naturalmente bisognerà interloquire col Ministero della Difesa, ma sono certo che Città Metropolitana saprebbe come avvalersi dell’aiuto di tutte le forze politiche in essa rappresentate".
Non risparmia, Cervini, una vena dell'ironia politica che lo contraddistingue: "Già mi immagino il sorrisetto ironico di qualche attuale Amministratore Comunale sempre molto illuminato che vede la zona molto distante e difficilmente raggiungibile. Eppure nel loro PUC( Piano regolatore) attualmente vigente hanno previsto il prolungamento di Viale Kasman proprio fino all’inizio delle caserme con la possibilità di collegare la zona con l’uscita dell’Autostrada di Lavagna. Così facendo renderebbero pedonale il Ponte della Maddalena, ma soprattutto comincerebbero a mettere in sicurezza la zona di Ri e di Caperana dalle eventuali esondazioni dell’Entella.
Le mie sono solo semplici considerazioni o se vogliamo “ pensieri in libertà “ di un sognatore.
A chi ha la responsabilità di amministrare decidere se sono “ baggianate “ o ipotesi su cui lavorare".