L'intervento

Chiavari, Silvia Garibaldi punge l’amministrazione: «C’è molto malcontento in città»

Le dichiarazioni del consigliere di minoranza

Chiavari, Silvia Garibaldi punge l’amministrazione: «C’è molto malcontento in città»
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«In questi giorni ho avuto modo di incontrare parecchie persone e di constatare molto malcontento in città». Questo l’incipit dell’intervento del consigliere di minoranza Silvia Garibaldi che punta il dito contro l’amministrazione comunale di Chiavari.

Il punto di Silvia Garibaldi

«Il consiglio è di fatto estromesso dall’attività del Comune: a colpi di giunta stanno prendendo forma le nuove cementificazioni (via Chiarella, Rissauto), la pulizia dell’alveo di Entella e Rupinaro nonostante molti richiami fatti da consiglieri e cittadini non è stata eseguita e andiamo verso la stagione delle piogge, questi ed altri temi alimentano il mugugno in città e sui social - afferma Garibaldi -. Ho protocollato alcune interrogazioni in merito visto che non possiamo ancora richiedere commissioni consiliari sui temi perché il presidente del consiglio comunale non le ha ancora insediate e non sono stati ancora nominati i presidenti delle stesse a cui si chiede la convocazione. L’attuale amministrazione evidentemente teme il confronto con i cittadini e con i loro rappresentanti del consiglio comunale, le commissioni, si sa, sono pubbliche e quindi no commissioni, consiglio comunale con uno streaming fatto malissimo e che si sente malissimo e con partecipanti da remoto che non si sentono bene già in aula. Sui social più volte le voci di dissenso, anche espresse in modo educato, spesso ci viene detto, vengono bannate, cancellate o risposte in malo modo dai membri della maggioranza perché l’informazione deve essere a senso unico. Non era necessario, a mio parere, ribadire agli impiegati del Comune come comportarsi sui social. Come ogni cittadino non possono esprimersi in modo diffamatorio o volgare, ma lo specificare con una normativa l’attenzione a cosa scrivono, può diventare un deterrente al loro diritto alla critica sull’operato dell’amministrazione che hanno come qualsiasi altro cittadino. Ci pare che l’amministrazione ami la propaganda e non l’informazione. Noi cittadini paghiamo ben due addetti stampa che sono chiamati addetti stampa del Comune, in realtà ci pare siano addetti stampa di Avanti Chiavari. Ho protocollato un’interrogazione su cosa si sia fatto e cosa si intenda fare in dettaglio con i 70.000 euro stanziati per rendere possibile il consiglio comunale in via telematica. Soldi che noi della minoranza avremmo risparmiato visto che il consiglio comunale ,se non ci sono emergenze, si può fare ed è meglio fatto in presenza. L’ultima seduta di consiglio è stata disastrosa. Lo streaming con inquadrature pessime dei consiglieri, che si sente malissimo impedisce di fatto la giusta fruizione da parte dei cittadini. In altri comuni, che hanno minori risorse di Chiavari, fanno riprese con operatore ben fatte. Ora con la partecipazione da remoto alcuni consiglieri, mi è stato riferito, non si vedevano nè sentivano sullo streaming e, anche per chi era come me in consiglio, non era agevole l'ascolto. I consiglieri da remoto di fatto hanno detto poche frasi, ma un loro intervento sarebbe stato comunque non comprensibile e di fatto quindi non è garantita loro la partecipazione effettiva. Ho scritto al Prefetto, inoltre, poiché, sono state portate molte pratiche relative ad aumenti di previsione di spesa su lavori pubblici e manifestazioni. I dettagli non sono stati inseriti nelle delibere e, per noi consiglieri, visti i tempi stretti di convocazione del consiglio con sabato e domenica in mezzo, non è stato possibile chiedere ai funzionari. Si poteva rimediare se gli assessori e il sindaco - che, ricordiamo in momento inopportuno, viste le difficoltà delle famiglie, si sono aumentati gli stipendi - avessero saputo rispondere alle nostre richieste di dettagli. Sia il sindaco Messuti (sui lavori pubblici) che l’assessore al turismo Ratto su manifestazioni che l’assessore al bilancio Canepa non hanno saputo rispondere: ci è stato detto che in qualche giorno avremmo potuto avere i dettagli dai funzionari, peccato che le delibere si approvano in consiglio e non due giorni dopo. Abbiamo chiesto il rinvio, ovviamente, negato. I consiglieri di maggioranza hanno approvato senza sapere i dettagli, noi di minoranza non abbiamo approvato spese a carico dei cittadini senza averne avuto la motivazione. In un momento di difficoltà come questo ci vuole rispetto: il consiglio comunale rappresenta la Città, non siamo quattro amici al bar».

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